Quando Hitler prese il potere in Germania nel 1933, immediato esplose lo spirito antisemita dei nazisti. Tra le reazioni che maturarono vi fu quella di centinaia di famiglie che mandarono i loro figli all’estero, Italia inclusa.
Due erano le destinazioni di ragazzi o ragazze: o una scuola o l’haksharà (il kibbutz). Trascorso in queste strutture un periodo di tempo, il loro futuro poteva essere la Palestina. Il sionismo era agli albori.
Klaus Voigt, il principale storico su questo tema, parla di sei scuole in Italia operative tra il 1934 e il 1938, distribuite tra Firenze, Recco, Lana di Merano. Le altre tre, scrive Voigt, erano a Maderno e Gardone Riviera.
Le haksharà in Italia erano invece dieci, come risulta da un decreto del Ministero dell’Interno che decise la loro chiusura nel 1940. Due di queste erano sul Garda: Puegnago (località La Palude) e Moniga, che all’epoca era frazione di Padenghe.
Pertanto, su un totale di sedici realtà, ben cinque si trovavano sul Garda bresciano, un particolare che incuriosisce non poco anche se, ad oggi, poco è stato scritto su questo argomento.
Ne parlerà Bruno Festa martedì 27 agosto alle 20,30 presso la sede del MU.RE. (Museo dei Recuperanti) a Toscolano Maderno, in via Benamati 95. Ingresso libero.