Wingfoil & disabilità, a Campione l’inclusione cavalca le onde

CAMPIONE DEL GARDA - Trova attuazione il progetto «Wingfoil&disabilità» della scuola ReUnion Kite Academy: anche chi convive con la disabilità può praticare il wingfoil.

È impossibile! Che cosa ti inventi? Come puoi prenderti la responsabilità di mettere un disabile in acqua su una tavola? Contro tanti scetticismi e diffidenze, a Campione hanno dimostrato che si può fare.

Anche chi è costretto a convivere con una mobilità ridotta o una qualche disabilità può praticare il wingfoil. È lo sport del momento, che in buona sostanza si pratica su una tavola da surf impugnando una vela gonfiabile, e che diventa, grazie ad un’apposita seduta, sitwing.

Wingfoil & disabilità

È un’altra barriera abbattuta. Anima del progetto «Wingfoil&disabilità» è Roberto Chiari, titolare e istruttore della scuola ReUnion Kite Academy, già da un paio di anni istruttore di sitkite, la specializzazione del kitesurf per disabili.

«Ma il kite – spiega Roberto – è uno sport impegnativo, che richiede l’utilizzo di grosse vele e una costante assistenza. Con il wingfoil eliminiamo diversi motivi di stress, è più sicuro e accessibile, inoltre garantisce una maggiore autonomia anche ai disabili».

Da qui l’idea di adattare l’attrezzatura usata in questa disciplina in modo da renderla accessibile anche a chi è costretto su una sedia a rotelle. Quanto meno a chi riesce ad avere un buon uso del busto e degli addominali laterali. Nessuno ci aveva provato prima. A Campione sono partiti da zero. Roberto e un gruppo di amici convinti che lo imprese impossibili sono tali solo finché qualcuno non decide di realizzarle, si sono messi al lavoro, grazie anche ai fondi raccolti con una petizione su GoFoundme (ne avevamo scritto qui), modificando le tavole per installare la seduta in vetroresina e apportando tutti gli accorgimenti tecnici utili allo scopo.

La tavola con l’apposita seduta in vetroresina.

 

Il camp avanzato di sitkite e sitwing

Dalla teoria alla pratica il passo è stato breve. Dall’8 al 12 luglio a Campione si è svolto un camp avanzato di sitkite e sitwing rivolto a sei kiters con disabilità differenti, provenienti da Italia, Germania e Svizzera. Grazie anche alla preziosa collaborazione dell’istruttore David Strano, i partecipanti hanno potuto approfondire le proprie competenze e imparato a superare specifiche sfide legate alla loro disabilità, migliorando le abilità nel controllo e nella gestione delle attrezzature e la sicurezza in acqua.

«Se avessi tutti clienti come loro, con questa passione e voglia di imparare – dice Roberto – sarei la persona più felice del mondo. Con questo camp, speriamo il primo di molti, ci siamo posti l’obiettivo di formare un ambiente inclusivo e motivante dove i kiters con disabilità possano esplorare il loro pieno potenziale nel kiteboard come nel wingfoil, creando future connessioni e collaborazioni».

È stato un banco di prova importante. Ora serviranno altri aggiustamenti e personalizzazioni delle attrezzature, ma la strada è tracciata.

Arriveranno altri corsi e altre occasioni (restate aggiornati tramite i social di ReUnion Kite Academy). Campione è capitale del vento, ma anche dell’inclusione.

La preparazione della tavola per il sitwing.

 

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