Parco Natura Viva, nata una piccola gru antigone
BUSSOLENGO - L'uovo che ha superato due tempeste e un albero caduto accanto al nido, si è schiuso. Il pulcino sta bene e ha concluso i suoi primi due mesi di vita. Tutto grazie alla determinazione e alla collaborazione di mamma e papà gru antigone.
Le sue ali non sono ancora del tutto sviluppate e il piumaggio rossiccio è ancora lontano dal grigio elegante dei suoi genitori.
Ma cresce bene il pulcino di gru antigone venuto alla luce in agosto al Parco Natura Viva, nonostante la sua nascita sia stata accompagnata da una serie di disavventure che lo avevano dato per spacciato quand’era ancora dentro l’uovo.
“Vulnerabile” di estinzione secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, questa schiusa si deve alla determinazione di mamma e papà gru, che hanno dovuto fare i conti con due ondate di maltempo e un albero caduto accanto al nido.
Una nascita preziosa per il più alto uccello volatore esistente, minacciato dalla conversione delle zone umide in coltivazioni agricole intensive tra Asia e Australia. E dalla Mongolia, dove lo staff si trova per portare il contributo del Parco Natura Viva al 17° Asian Society Conservation Medicine Conference, arriva la notizia della reintroduzione in Vietnam di giovani esemplari grazie all’allevamento in parchi zoologici e in centri di riproduzione della Tailandia.
“Il primo tentativo di avere dei pulcini per questa coppia si era interrotto a causa di un forte temporale che aveva distrutto il nido”, spiega da Ulaanbataar Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo, impegnata nella definizione di un accordo di collaborazione con il Khorat Zoo della Tailandia proprio per la salvaguardia di questa specie.
“Eravamo già rassegnati ad attendere la prossima stagione riproduttiva, quando ci siamo accorti che le due gru non si sono date per vinte. E hanno realizzato un altro nido, molto più grande, che ha raggiunto i due metri di diametro. Non solo: hanno deposto due uova, incubandole con estrema collaborazione. Ma è giunta la seconda tempesta, che ha abbattuto un albero proprio accanto al nido. Per giorni i genitori si sono mostrati attenti e pronti a reagire al primo rumore. Si alzavano continuamente ma non hanno mai abbandonato la cova, fino alla nascita di questo bellissimo pulcino”.
Un successo anche per lo staff, che li ha aiutati in tutte le fasi per ripulire il reparto evitando qualunque forma di disturbo. Per conoscere il sesso della piccola gru antigone bisognerà attendere le analisi del DNA attraverso le penne ma nel frattempo, in attesa di iniziare ad assumere le sembianze di un giovane, il pulcino zampetta ancora frettolosamente dietro a mamma e papà alla ricerca di vegetazione e invertebrati acquatici. Fin quando, esausto dal grande impegno, si addormenta tra le foglie del boschetto che lo mimetizzano alla perfezione.
Legata profondamente agli ecosistemi acquatici, la prima minaccia a carico di questa specie è la conversione delle zone umide in vaste aree agricole. In particolar modo, tra India e Sud-Est Asiatico, la perdita di habitat è dovuta alle coltivazioni intensive di soia o canna da zucchero. Mentre in Australia, dove la popolazione è migratrice, il pericolo maggiore viene dal disturbo causato dalle infrastrutture elettriche e dal consumo di suolo.
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