Parità di genere: le best practice di Acque Bresciane

ROVATO (BS) - Confermata la certificazione di parità di genere per la società che gestisce il Servizio idrico integrato della Provincia di Brescia.

Un riconoscimento che si inserisce nella più ampia strategia della Società a favore di aspetti quali diversità, equità e inclusione (D&I). La certificazione è stata rilasciata dall’ente Bureau Veritas Italia sulla base di una valutazione che ha considerato specifici indicatori in relazione a 6 macro-aree quali: cultura e strategia; governance; processi HR; opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda; equità remunerativa per genere; tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

 Acque Bresciane ha superato con successo l’audit di mantenimento della certificazione di “Parità di genere”, ottenendo un punteggio di 85 punti. Questo ulteriore riconoscimento, a seguito della Certificazione risalente all’ ottobre 2023 in conformità alla prassi di riferimento PdR/UNI 125:2022*, conferma l’impegno costante verso l’uguaglianza di opportunità per tutti i dipendenti del gestore unico del Servizio idrico integrato della Provincia di Brescia.

Un percorso virtuoso che, al di là delle normative vigenti in materia, si innesta in una policy aziendale che da anni mette al primo posto progetti volti alla sostenibilità, innovazione di processi e attenzione alle persone che lavorano per l’azienda.

 

Il percorso di certificazione di parità di genere

Non a caso, dal 2022, Acque Bresciane ha intrapreso il percorso ed è una Società benefit, rafforzando in tal modo i presupposti per l’attuazione di politiche inclusive e di valorizzazione del personale dipendente.

“Ogni persona conta” è il motto che riflette questo costante impegno e richiama a sua volta un altro “claim” aziendale “Ogni goccia conta” riferito alle attività più specificatamente della funzione “sostenibilità”.

Il percorso di certificazione di parità di genere è nato dunque in questo contesto di attenzione alla sostenibilità in tutte le forme, in cui si intrecciano dimensioni non solo ambientali, ma anche sociali e di relazioni.  In particolare in esito al periodo COVID che tanto ha segnato la Provincia di Brescia la Direzione HR di Acque Bresciane ha operato già dal 2021 con tutti i settori aziendali avviando nel corso di questi ultimi anni un percorso di valorizzazione dei temi di “Diversity & Inclusion” in cui, evidentemente, il tema della parità di genere assume una valenza ulteriormente significativa. Ne sono testimonianza le numerose prassi attuate dall’azienda per le lavoratrici e i lavoratori neogenitori.

Alcuni esempi concreti:

  • integrazione del 20% dello stipendio a carico azienda durante il congedo parentale
  • aumento di 2 giorni di permesso retribuito per i padri rispetto a quelli di legge
  • smart working esteso al rientro dalla genitorialità
  • impegno alla concessione del part-time, per favorire un buon bilanciamento tra vita familiare e lavoro
  • monitoraggio costante del cosiddetto “gender pay gap” che evidenzia, sui diversi livelli, o scostamenti molto ridotti o stipendi più alti per le donne.

Attenzione è stata posta anche in altri campi, meno interni e più rivolti all’esterno: abbiamo introdotto una policy di equilibrio di genere per i relatori coinvolti nei convegni, oppure ancora il sostegno a iniziative qualificate scientificamente (in collaborazione con l’Università degli studi di Brescia) come STEM in GENERE, progetto che promuove la parità di genere e la sostenibilità tramite l’azione educativa sui giovani studenti/esse e formazione ai docenti.

 

Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale

Proprio per la sua vocazione alla sostenibilità, la Società sarà presente per il secondo anno consecutivo alla dodicesima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale che si terrà il prossimo 10 ottobre presso l’Università Bocconi di Milano e che avrà come titolo “Sfidare le contraddizioni”. Parteciperà Giovanni Gardini Responsabile HR di Acque Bresciane, il quale racconterà alcune tappe del percorso di Acque Bresciane. Tra le altre progettualità messe in campo, focalizzerà parte del suo intervento anche sulle politiche di parità di genere.

La sostenibilità è complessità e non mancano ostacoli da superare. I programmi di welfare e di attenzione al benessere dei collaboratori sono parte essenziale della strategia di sostenibilità di Acque Bresciane e quindi anche l’attenzione ad un vero equilibrio di genere.” – chiosa lo stesso Gardini– “La formazione e sensibilizzazione su questi temi è messa in campo con costanza ed è estesa a tutti. La sfida importante è ora quella di trasformare gli interventi sempre più in un vero tratto culturale dell’impresa, parte del naturale impegno di Acque Bresciane verso la sostenibilità.”

*La normativa di certificazione “parità di genere” nel dettaglio:

La UNI/PdR 125:2022, entrata in vigore il 16 marzo 2022, è una prassi di riferimento elaborata dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) che fornisce linee guida per promuovere e mantenere la parità di genere nelle organizzazioni. Attraverso indicatori specifici, questa prassi aiuta le aziende a implementare politiche e pratiche volte a garantire l’uguaglianza di opportunità, monitorando l’efficacia delle iniziative intraprese. L’obiettivo è colmare eventuali gap fra i sessi in tema di assunzione, trattamento e salario; sostenere la genitorialità e la conciliazione vita-lavoro, ma soprattutto incidere sulla cultura delle imprese e ottenere cambiamenti sostenibili e durevoli nel tempo.

La Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 prevede un insieme di indicatori prestazionali (Key performance indicator – Kpi) definiti come percorribili, pertinenti e confrontabili e in grado di guidare il cambiamento delle politiche per la parità di genere delle imprese.  Per garantire una misurazione omnicomprensiva del livello di maturità delle singole organizzazioni, sono individuate 6 aree strategiche di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:

  • cultura e strategia;
  • governance;
  • processi di gestione delle risorse umane (Hr);
  • opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  • equità remunerativa per genere;
  • tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Ogni area è contraddistinta da un peso percentuale, per un totale pari a 100, che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Per ciascuna area di valutazione sono stati identificati degli specifici Kpi con i quali misurare il grado di maturità. I Kpi sono di natura quantitativa e qualitativa, i primi sono misurati in termini di variazione percentuale rispetto a un valore interno aziendale o al valore medio di riferimento nazionale o del tipo di attività economica (sulla base del codice Ateco di appartenenza), i secondi in termini di presenza o assenza.

Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo di sintesi complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione.

La certificazione, ad opera degli organismi di certificazione accreditati, ha validità triennale in base alla norma CEI EN ISO/IEC 17021-1 ed è soggetta a monitoraggio annuale.

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