Alla presenza del Comandante Provinciale, Col. t.ST Francesco Maceroni, del Comandante di Gruppo di Brescia, T.Col. Francesco Randon, del Sindaco di Limone sul Garda, Franceschino Risatti, e di una nutrita rappresentanza delle classi terza, quarta e quinta della scuola statale primaria di Limone sul Garda, è stata svelata una targa commemorativa, apposta su Palazzo Gerardi, antica sede del Corpo dal 1859 al 1918.
La cerimonia, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, è stata introdotta dal sindaco di Limone e dal Comandante Provinciale.
Il sindaco ha sottolineato l’importanza storica e attuale della presenza del Corpo sul territorio del Comune, che attualmente è vigilato dalla tenenza di Salò, tracciandone gli elementi caratterizzanti e formulando il proposito di mantenere sempre alta la reciproca collaborazione.
Il Comandante provinciale delle Fiamme Gialle si è soffermato sull’importanza di ricordare il passato perché questo consente di poter meglio comprendere il presente e quindi progettare un futuro con la capacità di saperne anticipare le sfide e farsi trovare pronti a sostenerle. Capacità, questa, particolarmente importante per la Guardia di Finanza, istituzione quotidianamente impegnata nel contrasto ai fenomeni d’illegalità economico-finanziaria, in continua e sempre più veloce evoluzione.
Alla commemorazione hanno partecipato il Comandante e i militari della Tenenza di Salò e una motovedetta della Sezione Operativa Navale Lago di Garda, con relativo equipaggio.
Limone sul Garda, sino allo scoppio della Prima guerra mondiale, fu baluardo di confine del neo Stato unitario con il potente Impero austro-ungarico.
Nel comune rivierasco insistevano due Reparti del Corpo, dipendenti dal Circolo di Salò:
Ulteriori fonti d’archivio attestano, durante il periodo antecedente all’unità d’Italia, la presenza in Limone, e nei comuni della riviera gardesana, di reparti dell’Imperial Regia Guardia di Finanza, corpo militare di polizia doganale e di confine, creato per i territori del Regno Lombardo – Veneto, sottoposti alla giurisdizione degli Imperatori d’Austria, «destinato a custodire i confini coll’esterno in oggetti di finanza e polizia (…) per impedire il contrabbando ed ogni trasgressione alle leggi di finanza» (Istituzione della Guardia di Confine, Legge data in Milano il 14 agosto nr. 24563 – 2593).
Successivamente, nel 1859, a seguito della cessione della Lombardia da parte dell’Austria al Regno d’Italia, il territorio limonese divenne italiano a tutti gli effetti, ultimo baluardo prima dei territori austro-ungarici. Perciò, il 30 dicembre 1859, il re Vittorio Emanuele II istituì, nelle provincie della Lombardia, gli uffici di dogana, uno di questi con sede a Limone.
Due mesi dopo, con la circolare del 20 febbraio 1860 n.1098-117, la Regia Prefettura delle Finanze inviava alle Intendenze del Regno le prime disposizioni riguardo la vigilanza sulla linea del confine di Stato.
Per la Provincia di Brescia, in attesa dell’istituzione di un Corpo di finanza unitario (che poi, nel 1862 prenderà il nome di Corpo delle Guardie Doganali) «si stabilirà un’altra Sezione della Guardia di Finanza che avrà il N. XIII ed il cui Comando risiederà a Salò, per la Dirigenza dei Commissariati di Salò e di Vestone, e inoltre di un Distretto di Capo indipendente a Tremosine, incaricato della sorveglianza del territorio al disopra di Gargnano».
La cerimonia dell’11 ottobre, pertanto, ha avuto lo scopo di commemorare il valore dei Soldati con le Fiamme gialle, testimoniato da numerose testimonianze storiche.
In tempo di guerra, con specifico riferimento all’Alto Garda, zona di confine con l’odierno Trentino, allora Impero austro- ungarico, inquadrate nel III Battaglione della Regia Guardia di Finanza, con le gloriose 8°, 9° e 10° Compagnie autonome, i finanzieri diedero prova di capacità militari notevoli, combattendo insieme agli Alpini del Comando Gruppo Pra Pià, suggellando il superamento della linea del confine di Stato, attestandosi a difesa dei territori occupati in Val Cerese, nei pressi di Passo Nota e a Bocca di Limone. Il 3 novembre 1918, a bordo delle torpediniere comandate dal Maresciallo Parrinello, partendo da Limone, si recarono a Riva del Garda e a Torbole per sgomberare le ostruzioni nemiche e per accettare la resa del locale presidio austriaco.
Infine, in tempo di pace, dal 1859 e sino al 1918, presidiarono la linea di confine per vigilare sugli interessi economico-finanziari del nascente Stato unitario.