La nuova edizione della guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso, presentata al Teatro Eliseo di Roma in occasione della premiazione trasmessa in diretta streaming, racconta ancora una volta le migliori insegne della Penisola (ben 2430 indirizzi per mangiare e bere bene), premiando i professionisti che più di altri si sono distinti nell’ultimo anno, tra conferme e novità.
Un’edizione nuova, nei linguaggi e nella lettura. Niko Romito si conferma in cima alla classifica delle 52 Tre Forchette insieme a Enrico Crippa che sale in vetta. 6 nuovi ingressi tra le eccellenze, 22 i Premi Speciali con due novità: Cioccolato. L’abbinamento sorprendente e la cantina più bella da visitare.
Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l’esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall’onnipresenza della tecnologia che riduce la capacità attentiva.
Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica – con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione – e nella lettura – con nuovi simboli – come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo – per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.
Sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno.
A guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), insieme a Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (CN) che ottengono un punteggio di 97 centesimi. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena. Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette, sostenute dal partner TRENTODOC, con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (BS) e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano (ME).
L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (GO) si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare (PU), da Gorini a Bagno di Romagna (FC).
Sono sempre più numerose, ben 317, le insegne in guida, con 31 nuovi ingressi, a testimonianza di una grande vivacità del settore in Lombardia con grande varietà di offerta, tra tradizione e innovazione, cucina etnica e per tutte le tasche. Tante le superstar:
11 Tre Forchette
Eccco cosa scrive la guida: «Riccardo Camanini è un caso unico di chef apprezzato più all’estero che in Italia, e questo ha trasformato il suo ristorante coricato sulla sponda bresciana del lago di Garda in una destinazione internazionale, facendo del filiforme cuoco un ambasciatore della migliore cucina italiana, quella che guarda al futuro come un passato che ce l’ha fatta. Spalleggiato potentemente dal fratello Giancarlo, che si vede in sala ma in fondo è l’uomo ovunque del ristorante, Riccardo propone una cucina inclassificabile: colta, personale, poliglotta, ubiqua, tecnica senza inutili virtuosismi, in continuo divenire.
Insomma, una vera esperienza. Il menu cambia spesso secondo stagione e momento esistenziale, e in fondo è giusto che si chiami Oscillazioni, per dare un senso di un continuo movimento attorno a un punto fermo. In realtà le declinazioni sono due: quella a sorpresa (sette portate a 130 euro, nove a 150) costituisce un vero atto di fiducia reciproca tra cuoco e ospite, un patto di dialogo incessante.
La Storia è invece più gravitazionale, una rassegna di piatti classici estratti dalle precedenti stagioni, dalla
seppia con topinambur e burro di spiedo di anguilla all’ostrica alla brace con pane, alloro e aceto di pino mugo, per approdare allo spaghettone con burro e lievito di birra che è finito nel menu-museo del ristorante del Moma di San Francisco. Poi il riso con aglio nero e frutti rossi (dedicato a Stefano Bombardieri) e l’animella di vitello con rum, miele e senape. Chi vuole, naturalmente, può ordinare il piatto della vita di
Riccardo, i rigatoni cacio e pepe in vescica che da soli valgono l’escursione gardesana.
Il resto: un’atmosfera elettrica e visionaria da “stay hungry, stay foolish”, un servizio informalmente perfetto, una carta dei vini con lemmi inconsueti. Profeta senza patria».
6 Tre Gamberi
1 Tre Bottiglie
2 Tre Tavole
3 Tre Mappamondi, tutti a Milano
Gli altri premi speciali
Tra le avanguardie, oltre ai succitati Dina e La Madia, si segnalano Materia a Cernobbio (CO), Contrada Bricconi a Oltressenda Alta (BG), Grow Restaurant ad Albiate (MB) e Trattoria Contemporanea a Lomazzo (CO).