Territorio

Garda, turismo open air in espansione: crescono arrivi e presenze

Otto miliardi di fatturato all’anno, 11,4 milioni di arrivi nel 2024 (+3,5% rispetto al 2023), 71 milioni di presenze (+1,3% sul 2023): sono i dati nazionali del turismo open air, che conta in Italia oltre 2600 strutture per un totale di circa 1 milione e mezzo di posti letto.

Un settore in forte crescita grazie anche agli investimenti su innovazione, digitalizzazione e sostenibilità.

Se n’è parlato oggi a Lazise (Verona) nel convegno “IL FUTURO È OPEN AIR”: Lago di Garda al centro del turismo sostenibile, organizzato da FAITA-Federcamping, la Federazione più rappresentativa delle imprese del turismo all’aria aperta

I relatori

Tra i relatori, il capodelegazione della Lega al Parlamento europeo Paolo Borchia, la vicepresidente della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del PE Elena Donazzan, l’assessore al Turismo della Regione Lombardia Barbara Mazzali, il direttore della Direzione Turismo della Regione Veneto Mauro Giovanni Viti, la presidente della Conferenza dei Sindaci del litorale veneto Roberta Nesto, il sindaco del Comune di Lazise Damiano Bergamini, la responsabile dell’area di ricerca CISET Valeria Minghetti, il Ceo di HBenchmark Francesco Traverso, docenti universitari e imprenditori del settore, tra i quali Sergio Redaelli, AD di Crippaconcept.

Il presidente FAITA-Federcamping Alberto Granzotto conferma il trend positivo dell’open air: “Le maggiori performance si registrano nel Nordest, ma in tutta Italia sono in atto un’espansione e un’evoluzione in termini qualitativi senza precedenti. Risultati che si debbono attribuire agli investimenti realizzati dalle imprese su tutti i fronti, compreso quello dell’inclusione. Tanto che, dopo l’appuntamento di oggi, abbiamo deciso di porci tra i soggetti privilegiati nel confronto con le istituzioni organizzando il 1° Forum dell’open air, che si terrà a Roma i prossimi 28 e 29 ottobre”.

 

Veneto primo per posti letto

A guidare la classifica dell’offerta open air è sempre il Veneto, che sul fronte dei posti letto rappresenta il 17,7% del totale nazionale, insieme alla Toscana (14%). Nettamente distanziate Puglia ed Emilia Romagna, con rispettivamente il 7,3% e 7% dei letti, seguite dalla Lombardia, con il 6,8%.

Quest’ultima però si pone al 2° posto per numero di strutture: l’8,3% di quelle presenti in Italia (elaborazioni CISET su dati ISTAT per FAITA Federcamping).

 

Il turismo open air sul garda

Lago di Garda. Secondo i dati HBenchmark, al Lago di Garda, tra Lombardia, Veneto e Trentino, dal 21 marzo al 27 settembre 2024 l’occupazione consolidata delle strutture open air è salita di 1 punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2023, passando dal 72,8% al 73,8%.

Sul futuro però pesano la situazione economica sfavorevole della Germania, che rappresenta il 65% del bacino di utenza di campeggi e villaggi del Garda (la stragrande maggioranza), e che secondo le imprese sta determinando una maggiore prudenza da parte dei turisti tedeschi, e la difficoltà di reperire personale locale (quando lo si trova altrove, si pone il tema degli alloggi, con conseguenti costi per le imprese).

La spiaggia di un camping a Castelnuovo del Garda.

 

FOCUS LAGO DI GARDA: VENETO

Veneto. Con un’occupazione consolidata delle strutture che – tra il 21 marzo e il 27 settembre – ha sfiorato il 76%, con punte del 96% a ferragosto, la stagione 2024 nelle strutture open air è in linea con il 2023, così come la permanenza, che va tra gli 8 e i 10 giorni.

Sono i dati HBenchmark per FAITA, secondo i quali la provenienza dei turisti vede sempre in testa la Germania (60% del totale, contro il 59% del 2023), seguita a distanza dai Paesi Bassi (che scendono dal 16% del 2023 al 14% di quest’anno), e dall’Italia (che sale dal 6,2% al 6,3%). La permanenza più breve è degli italiani, con 5 giorni, quella più lunga è dei turisti dei Paesi Bassi (2 settimane circa) e dei danesi (11 giorni circa).

“Il Lago di Garda è il cuore pulsante di una rete di strutture che hanno saputo interpretare il turismo open-air come un’opportunità per offrire esperienze autentiche e sostenibili – spiega il presidente di AssogardaCamping Giovanni Bernini – Oggi, i nostri campeggi sono mete di riferimento per turisti provenienti da tutta Europa, grazie alla bellezza dei luoghi e all’impegno costante per la sostenibilità e la qualità del servizio”.

Secondo le stime effettuate dal CISET, il turismo open air sul Garda genera una spesa totale di oltre 290 milioni di Euro, pari al 22% circa del totale regionale (1,3 mld euro), e per l’88% appannaggio dei turisti stranieri. “Sul lago di Garda – spiega la responsabile dell’Area Ricerca Valeria Minghetti – l’indotto prodotto da questo turismo sul territorio risulta superiore alla media regionale del Veneto: in pratica, ad ogni Euro speso per l’alloggio in un campeggio o villaggio turistico corrispondono 1,5 Euro di altre spese effettuate dai turisti sia all’interno della struttura ricettiva che sul territorio circostante, contro 1,4 Euro sul totale regionale.

Sempre secondo il CISET, la maggior quota del fatturato è alimentata dai turisti che scelgono le unità abitative (oltre l’80% per le spese per l’alloggio e intorno al 70% per l’extra alloggio), ma sono in proporzione coloro che viaggiano con mezzo proprio (in camper, caravan e tenda) a spendere di più a destinazione rispetto all’alloggio (73% contro 56% per chi soggiorna in case mobili, bungalow, ecc.).

 

FOCUS LAGO DI GARDA. LOMBARDIA

Lombardia. Nel 2024, secondo i dati HBenchmark, nel periodo che va dal 28 marzo al 27 settembre, il Lago di Garda sponda lombarda ha registrato risultati sostanzialmente in linea con quelli del 2023, che già era considerata ‘un’ottima annata’.

L’inizio della stagione ha visto un leggero calo, di 0,9 punti percentuali, nell’occupazione delle strutture, dovuto in gran parte al maltempo di aprile e maggio. I risultati migliori si sono avuti tra luglio e inizio settembre, con punte particolari tra il 14 luglio e il 16 agosto quando il tasso di occupazione dei campeggi e dei villaggi turistici ha toccato il 94%.

Il bacino d’utenza vede sempre in testa la Germania, che costituisce il 53% degli ospiti, in aumento del 2% rispetto al 2023; seguono a distanza i Paesi Bassi (20,6% del totale), e l’Italia (8%), che invece va a -2% rispetto all’anno precedente. Continua il trend di crescita dei turisti polacchi, che ‘guadagnano’ l’1% sul 2023.

 

La durata media delle prenotazioni vede in testa i Paesi Bassi, con quasi 12 giorni di permanenza, seguiti da Belgio (11 giorni), Germania (10 giorni), Regno Unito (9 giorni). Svizzeri e polacchi hanno soggiornato una settimana, mentre gli italiani occupano l’ultimo posto, con meno di 5 giorni. I più gettonati sono le piazzole, i caravan e le casette mobili, dove i turisti soggiornano per più giorni rispetto ai bungalow e alle villette.

“Quest’anno arrivi e presenze sono stati in linea con quelli del 2023, con una progressione positiva delle presenze e fatturati in crescita costante – afferma Luciano Bettiga, presidente di Faita Lombardia – Il successo di questi anni è il risultato di investimenti sul ‘green’ e sull’inclusività: le strutture si sono dotate di pannelli fotovoltaici, auto elettriche, abbiamo iniziato a riciclare l’acqua delle piscine e ad adottare sistemi di risparmio energetico, ma anche materiali da costruzione sempre più volti alla sostenibilità ambientale”.

FOCUS LAGO DI GARDA: TRENTINO

Trentino. Secondo i dati ISTAT elaborati dal CISET, in Trentino Alto Adige l’incidenza dei posti letto nei campeggi e villaggi turistici rispetto ai posti letto totali, tra il 2005 e il 2023 è cresciuta, passando dal 10,8% al 13,5%. Uno sviluppo che riguarda da vicino la sponda trentina del lago di Garda, dove sorgono 17 strutture open air in grado di offrire oltre 6mila posti letto.

Nel 2024, con la stagione che sta per concludersi, l’occupazione di camping e villaggi fra il 23 marzo e il 20 settembre è cresciuta di 1 punto percentuale rispetto al 2023, registrando flessioni ad aprile e maggio, a causa del meteo inclemente, ma recuperando decisamente nelle belle giornate di luglio e agosto, dove ha toccato punte di occupazione del 96%.

Anche qui la Germania la fa da padrona, rappresentando il 46% del dei turisti (e in crescita dell’1% rispetto al 2023). Al secondo posto ci sono gli italiani che, con il 28% di rappresentanza, sono però in calo del 5% rispetto all’anno precedente. Crescono i polacchi (+1%), i cechi (+0,5%), gli svizzeri, i danesi e i belgi.

 

Le vacanze più lunghe sono quelle dei turisti provenienti dai Paesi Bassi (13 giorni in media), seguiti dagli svizzeri (con 9 giorni e mezzo) e dagli italiani (8 giorni e mezzo). A crescere di più è la permanenza dei turisti dell’Est, con i polacchi a +1,3 giorni sul 2023.

Cresce di 1 giorno in media anche la vacanza degli svizzeri. Gli alloggi dove ci si ferma per più tempo – tra gli 8 e i 10 giorni – sono le casette mobili e i caravan, i bungalow, le villette e le piazzole. Chi sceglie la tenda e il glamping si ferma per meno tempo (una settimana).

“La stagione è iniziata con il freno a mano tirato, a causa dei temporali primaverili – commenta il presidente di FAITA Trentino Fabio Poletti – Questo ha inciso sul prestagionale legato all’arrivo dei tedeschi, ‘frenati’ in occasione delle consuete festività. Luglio e agosto, e prima quindicina di settembre, sono andati molto bene, poi è tornata una lieve flessione legata alle previsioni meteo. Incerto il futuro per via delle condizioni socio economiche del mercato tedesco, che vive un momento di crisi, mentre tra luglio e settembre crescono i polacchi e si registra un ritorno degli olandesi”.

 

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GardaPost