«Oggi – fanno sapere i sindaci dell’asta del Chiese in questa nota che pubblichiamo integralmente – una rappresentanza dei Sindaci dei Comuni ricorrenti e contrari ai progetti che comportano lo scarico nel fiume Chiese e di conseguenza la localizzazione dei sistemi depurativi della sponda Bresciana del Lago di Garda hanno incontrato il Commissario Straordinario, sua Eccellenza Il Prefetto di Brescia (Andrea Polichetti, che a settembre ha preso il posto di Maria Rosaria Laganà, ndr).
Come già annunciato la scorsa settimana, nel corso dell’incontro, i Sindaci hanno sintetizzato il lungo percorso iniziato nel 2018 illustrando tutte le lacune, discrepanze e anomalie emerse negli studi di fattibilità tecnico-economica presentati da Acque Bresciane e dello studio comparativo redatto dal professor Giorgio Bertanza dell’Università di Brescia, mettendo in evidenza come vi siano precise volontà politiche che superano e piegano leggi, normative e principio di precauzione per ottenere il risultato che qualcuno vuole.
Durante il colloquio, oltre a spiegare le motivazioni del ricorso presentato nel 2021 avverso le scelte del Commissario, è anche stata consegnata illustrata e consegnata copia dell’esposto alla Corte dei Conti che ora sarà inviata a firma dei comuni dell’asta del Chiese.
Ad oggi, infatti, nessuno ha ancora spiegato chi pagherà l’opera il cui costo è più che raddoppiato e nel mentre si continua con la fase di progettazione. I Sindaci hanno ribadito al Commissario di non avere pregiudizi circa la realizzazione di un nuovo sistema di collettamento e di depurazione dei comuni della sponda bresciana del Lago di Garda. Tale punto seppur ovvio, è di fondamentale importanza dato che qualcuno vorrebbe far credere che a noi non importa la tutela del più grande bacino di acqua dolce del nostro paese.
Tuttavia, come sostenuto sin dall’inizio, i Sindaci ritengono che il fiume Chiese non possa essere il recettore delle acque depurate, poiché per lunghi periodi dell’anno non ha la capacità di diluizione adeguata e presenta già gravi criticità ambientali che devono essere salvaguardate con attenzione.
«Il Prefetto – continua la nota dei sindaci del Chiese -, dopo aver ascoltato i Sindaci, ha evidenziato la rilevanza delle recenti normative europee, a breve in vigore, che impongono la ri-progettazione di depuratori autosufficienti dal punto di vista energetico dovendo quindi provvedere anche alla realizzazione di un impianto fotovoltaico che non troverebbe spazio né a Montichiari né a Gavardo.
Si sta andando quindi verso una nuova localizzazione, in comune diverso, dove poter realizzare un unico impianto di depurazione (al posto di Gavardo e Montichiari) e il campo fotovoltaico. Ciò è idoneo a smentire le voci diffuse dall’On. Gelmini quando afferma che per dicembre sarà pronto il progetto.
Al Commissario abbiamo ribadito, inoltre, la contrarietà allo scarico nel fiume Chiese ovunque verrà collocato il depuratore. Abbiamo chiesto il corpo idrico recettore e la localizzazione dell’impianto de depurazione sia finalmente frutto di un’oggettiva Valutazione Ambientale Strategica (uno dei punti cardine del nostro ricorso) affinché “l’intera opera” che comprende i sistemi di collettamento, le vasche di laminazione, gli impianti di pompaggio e solo infine il sistema di depurazione sia valutato sotto gli aspetti ambientali, tecnici ed economici.
Ringraziamo Sua Eccellenza sia per la disponibilità all’incontro, sia per la manifestata apertura futura.
Noi continueranno a monitorare l’evoluzione della situazione, ribadendo il nostro impegno per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche nel rispetto delle istanze ambientali e delle comunità locali».
I Sindaci dei Comuni dell’asta del Chiese