La Beata Benedetta Bianchi Porro modello al Giubileo dei malati
SIRMIONE – Benedetta Bianchi Porro, vissuta e morta a Sirmione nel gennaio 1964, sarà portata come modello durante il Giubileo per i malati in programma nel 2025 a Roma.
La notizia è rimbalzata da Dovadola, paesino della Romagna che ha dato i natali alla Beata Benedetta. “Aver inserito la nostra Beata – annuncia il parroco di Dovadola don Giovanni Amati – nel calendario del Giubileo della Chiesa universale è un ulteriore suo riconoscimento della santità, tanto che la sua figura e la sua vita sono di insegnamento per tutti nel mondo”.
Dunque, Benedetta, vissuta e morta a Sirmione nel gennaio 1964, sarà portata come modello durante il Giubileo per i malati in programma nel 2025 a Roma. In particolare, la presentazione della Beata avverrà dal 5 al 6 aprile in una delle chiese giubilari della capitale a cura di don Andrea Vena, officiale presso il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, teologo e biografo di Benedetta: con lui sarà presente anche la sorella della beata, Emanuela Bianchi Porro.
Il 6 aprile, inoltre, all’ingresso della Basilica saranno distribuiti i santini della beata.
E ancora, un altro importante riconoscimento di Benedetta giunge da Bologna, il cui Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’economia dell’Università, ha deciso di intitolarle alla memoria il corso di alta formazione organizzata per le imprese sociali ed associazioni del Terzo Settore.
A Dovadola, infine, è stato aperto un Centro di Spiritualità a fianco dell’Abbazia, per visitatori e pellegrini. Il nuovo centro ospita un ufficio informazioni con possibilità di fruire visite guidate, un bookshop con tutta la infinita biblioteca di Benedetta. L’edificio ospita, inoltre, una sala di riunioni con immagini e foto. C’è poi una stanza dedicata ad Anna Cappelli, l’insegnante di Forlì che ha dedicato la sua intera vita a far conoscere la Beata in Italia e nel mondo, ed un’altra sala dedicata all’artista Francesco Messina.
Benedetta Bianchi Porro
Benedetta Bianchi Porro nacque a Dovadola (Forlì) l’8 agosto 1936. Nel 1951, come si diceva, si trasferì con la famiglia a Sirmione e si manifestarono proprio in questo periodo i primi sintomi di un grave morbo che avrebbe poi accompagnato l’esistenza della sfortunata giovane.
Sorda, totalmente paralizzata, priva di ogni facoltà sensitiva, Benedetta si spegnerà la mattina del 23 gennaio 1964 nella casa di Sirmione.
Il 14 settembre 2019, dopo un lungo iter presso la Congregazione delle Cause per i Santi, Benedetta è stata dichiarata Beata nel corso della solenne cerimonia svoltasi nella Cattedrale di Forlì.
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