Campo da golf a Nago? No grazie

NAGO TORBOLE - Per il Coordinamento per la tutela dell'ambiente Alto Garda e Ledro il progetto del golf in località Daine è una proposta insostenibile. 

Continua a far discutere il progetto di un campo da golf a 18 buche in località Daine, sopra le Busatte. Per molti sarebbe uno sfregio per il monte Baldo, ma gli operatori turistici si sono espressi in favore del progetto, presentato a inizio 2022 (ne avevamo scritto qui).

Ora sulla questione interviene il Coordinamento per la tutela dell’ambiente Alto Garda e Ledro con un lungo comunicato, che pubblichiamo di seguito.

PREMESSA

«Nel mondo – scrive il Coordinamento – esistono innumerevoli comitati di opposizione a progetti di campi da golf, proprio per le problematiche inerenti alla  loro costruzione e gestione. Le opposizioni si fondano su comprensibili preoccupazioni per la  sostenibilità sia ambientale che economica.

Abbiamo precedenti tentativi di posizionare campi da golf  in Alto Garda; alle Marocche  di Dro (con bocciatura mediante referendum) e a Tenno, ed  anche  tentativi di individuazione a Prato Saiano ed ai piedi del Monte Brione sempre conclusi con un nulla di fatto. Ora ci riprovano con Nago? Grazie no! 

ZONA INDIVIDUATA

Le dichiarazioni rilasciate sulla stampa parlano sempre della località Busatte, ma questo è fuorviante perché i promotori del golf e il rendering stesso che appare sulla foto del giornale, riguardano la località Daine.

L’area individuata per il campo da golf ,  è una macroparticella fondiaria di proprietà del Comune di Nago-Torbole che parte dal lago e arriva fino a Malga Zures, delimitata da entrambi i lati dalle due falesie di Oltrezengol da un lato e di Segrom dall’altro. Presso l’ufficio tavolare questa particella è definita bene comune e pertanto sottoposta a vincoli di passo di dieci comuni fra i quali   Arco,  Riva e  Ledro; questo probabilmente anche per la presenza di un “senter dei brozi” , ancora in ottimo stato e che andrebbe tutelato.

L’area individuata pari a circa 70 ettari, è formata  da un pendio scosceso, in zona classificata a rischio geologico P3 e P4, con un dislivello di 500 metri, concentrati in pochi metri lineari, che si raggiunge tramite una strada molto stretta e tortuosa frequentata sino ad ora da proprietari di terreni agricoli e turisti, praticamente   del tutto insufficiente per un traffico molto più sostenuto che si presume porterebbe l’impianto sportivo. 

Nella foto il luogo in cui sono previste le 18 buche del golf.

 

Criticità

Presenza di Reperti Storici: nella zona sono presenti e visibili numerosi reperti storici, ,manufatti bellici, postazioni, camminamenti, trincee, caverne, scale, muretti di sostegno, della prima guerra mondiale, che si trovano ancora adesso in buono stato di conservazione, tutelati dalla legge nazionale 78/2001 e recepita dalla Provincia di Trento nel 2003, che renderà molto difficile i lavori per la costruzione del campo da golf per cercare di non distruggerli.

Inoltre il taglio di piante e arbusti potrebbe rivelare altri reperti non ancora censiti 

Presenza di fauna tutelata: Dal punto di vista ambientale, questo territorio, compresa la zona di Oltrezengol, è poco tutelato; esso è caratterizzato anche  dalla presenza di elementi animali e vegetali di pregio,quali le edere giganti e alcune specie di uccelli specializzati alla vita verticale: rondone maggiore Tachymarptis melba, gufo reale Bubo bubo, picchio muraiolo Tichodroma muraria; sono protetti dalla Direttiva CEE n.79/409 recepita in Italia con la Legge n. 157 dell’11/02/1997,  la loro sopravvivenza viene minacciata dalla presenza umana, specialmente durante i periodi critici della nidificazione.

Da notare in particolare il gufo reale, inserito nell’allegato 1 di detta direttiva e per il quale devono essere di conseguenza previste “misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione della specie nella loro area di distribuzione 

Consumo idrico:  Non è stato chiarito dove si andrà a prendere la quantità di acqua necessaria al campo da golf.   L’uso dell’acqua per il golf andrebbe in competizione con gli altri usi civili, sollevando le proteste dei consumatori, in un contesto altamente turistico nel quale già ora si evidenziano criticità nei periodi di massima affluenza; inoltre sembrerebbe non essere ammesso da alcune norme legislative (art.28 Legge nazionale n.36 del 5 gennaio 1994); quello dell’innaffiamento per il mantenimento del golf,  è un  uso ludico che oltretutto contraddice il principio di sostenibilita’ dell’uso delle risorse naturali propugnato dall’Agenda 21, il decalogo stilato dalla Conferenza delle Nazioni Unite svoltasi a Rio De Janeiro nel 1992. 

 

RISCHIO DI EDIFICAZIONE DELLE ZONE ADIACENTI

Il golf non arriva quasi mai da solo; oltre alle  numerose strutture necessarie per la gestione , nei siti in prossimità del campo viene spesso incentivata la costruzione di strutture urbane: villette, opere di urbanizzazione e quant’altro. In pratica verrà tolta all’uso della Comunità tale area e la Comunità non potrà più goderne e nemmeno averne accesso. E’ risaputo che il valore delle residenze con annesso un campo da golf aumenta di molto. In pratica si finirà per sollecitare la speculazione edilizia.

Usi civici o domini collettivi

L’area individuata per il Golf  é di proprietà dell’amministrazione comunale , facente parte dei “ beni collettivi”. Le regole di questi beni devono essere rispettate dalle regioni e dalle provincie La Rivista quadrimestrale di Diritto dell’Ambiente – anno 2022 / numero 3 riporta: “Le norme della l. 168/2017 sono costituzionalmente ispirate ad una lettura più attenta degli articoli 2, 9, 42, secondo comma, e 43 della Carta fondamentale e riconoscono i domini collettivi, comunque denominati, come ordinamenti giuridici primari delle comunità originarie, con personalità giuridica di diritto privato e autonomia statutaria, soggetti alla Costituzione, dotati di capacità di auto-normazione e di gestione del patrimonio naturale, economico e culturale, che fa capo alla base territoriale della proprietà collettiva, considerata come comproprietà inter-generazionale. 

 

Uso di PESTICIDI e prodotti chimici

L’uso di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti sui campi da golf rappresenta una minaccia ambientale significativa. Questi prodotti chimici vengono impiegati per mantenere l’erba in condizioni ottimali, ma possono contaminare il suolo e i corpi idrici circostanti attraverso il deflusso. Secondo Cohen et al. (1999), i pesticidi possono danneggiare gli ecosistemi acquatici, portando a una riduzione della biodiversità nei fiumi, laghi e zone umide vicine.

Il deflusso dai campi da golf trasporta spesso una miscela di sostanze nocive che può contribuire all’eutrofizzazione, un processo in cui l’eccesso di nutrienti (soprattutto azoto e fosforo) provoca la crescita eccessiva di alghe.

Questo fenomeno può ridurre i livelli di ossigeno nei corpi idrici, causando la morte di pesci e influenzando gravemente la biodiversità acquatica (King & Balogh, 2007): tale processo risulta ancora più impattante quando i campi da golf sono in continuità con laghi e bacini imbriferi, come nel caso del Lago di Garda.

 

STRAVOLGIMENTO PIANA AGRICOLA DI NAGO

E probabile che serva un  l’allargamento della strada che porta al campo da golf, attualmente di dimensioni ridotte, che  comporterà espropri di terreni agricoli di alto pregio (vitigni uliveti)  con  l’aumento considerevole del traffico veicolare ed enormi problemi per gli agricoltori soprattutto per irrorare i vigneti vista la legge attualmente in essere.

Da precisare che tutta la strada dalla piana agricola di Nago fino alla zona ex “tiro al piattello” è frequentatissima dalla gente del paese, sopratutto da anziani e famiglie, per passeggiate salutari e tranquille.

 

I costi

Il costo economico per la realizzazione di un campo da golf,  pare calcolato in svariate decine  di milioni di euro, considerando poi che  la zona, alquanto impervia,  necessiterà di imponenti sbancamenti con distruzione degli habitat e del paesaggio storico.

In un recente articolo di stampa si chiede ad  ogni comune dell’Alto Garda e alla Provincia di farsi carico con un sostanzioso contributo.

Sottolineiamo che in Alto Garda le priorità sono ben altre, ed interessano tutti , non ristrette fasce di utenti; esse sono legate alla gestione delle acque, ai depuratori, alla viabilità, alla Sarca , al collegamento con la Valle di Ledro (galleria Agnese), ai recupero di imponenti patrimoni ora abbandonati, (Villa Angerer, Miralago, Colonia Pavese) ecc.

A livello europeo è stato sollevato il problema della correttezza delle sovvenzioni pubbliche per i campi da golf. Molto spesso la gestione da sola non è in grado di coprire le spese di manutenzione

 

Valutazione d’Impatto Ambientale

Il progetto dovrà passare dalla valutazione d’impatto Ambientale visto che ci vorranno pare almeno 50 ettari per la sua realizzazione.

A sottolineare  la necessita’ d’inclusione nella lista di progetti da sottoporre a VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) vi e’ la stessa CIPRA, la Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi: “Gli impatti generali connessi alla realizzazione e al mantenimento dei campi da golf sono: grandi movimenti terra, sottrazione di terreno agricolo e forestale, distruzione del paesaggio naturale,come è nella zona individuata.

 

CONCLUSIONI

Non esiste al momento attuale nessun progetto di fattibilità, non una ricerca di mercato, né un progetto tecnico, né una relazione economica-finanziaria, né una relazione della gestione della struttura, né una previsione dei costi della gestione futura.

Tuttavia è iniziata l’ennesima campagna mediatica che cerca di muovere  le  acque coinvolgendo le amministrazioni pubbliche e “distraendole“ dalle vere emergenze della comunità dei cittadini.

L’Alto Garda, area di dimensioni limitate – conclude il Coordinamento -, non può ospitare campi da golf, manteniamo integro quello che rimasto del nostro  paesaggio  ed  ambiente , questo è il miglior investimento per il futuro del nostro territorio».

 

 

 

 Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro

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