Brescia Fabbrica Poesia, la poesia unisce digitale e territorio
SALO' - Tutto pronto per la seconda edizione del concorso Brescia Fabbrica Poesia. Primo premio 1.000 euro. Le dichiarazioni dei promotori.
L’iniziativa è promossa da BsNews.it, CalcioBresciano.it, GardaPost.it, ValleSabbiaNews.it, dalle associazioni Brescia si legge ed Educare Futuro, dal Comune di Salò e da Cassa Rurale – Adamello Giudicarie Valsabbia e Paganella. Partecipazione gratuita, primo premio 1.000 euro.
La poesia unisce digitale e reale. Collega la provincia bresciana e l’universo intero. E’ con questo spirito che è ripartito Brescia Fabbrica Poesia, il concorso letterario lanciato nel 2022 dai giornali della Rete Bresciana (BsNews.it, CalcioBresciano.it, GardaPost.it, ValleSabbiaNews.it) e dallaCassa Rurale – Adamello Giudicarie Valsabbia e Paganella, che quest’anno si è arricchito di nuovi partner, a partire dal Comune e dalle scuole di Salò (il concorso aggiunge al suo nome la dicitura“Premio internazionale Città di Salò”) e dalle associazioni Brescia si legge ed Educare Futuro.
Di seguito riportiamo le dichiarazioni dei promotori del concorso. Ricordiamo che il primo premio sarà di 1.000 euro, che la partecipazione è gratuita e che il termine ultimo per l’invio delle liriche è il 31 gennaio 2025. Il regolamento per partecipare è disponibile a questo link:https://retebresciana.it/regolamento-premio-2024-2025
LE DICHIARAZIONI
I DIRETTORI DEI GIORNALI DI RETE BRESCIANA (Bsnews, Calciobresciano, Gardapost e Vallesabbianews)
“Il nostro obiettivo è quello di dare voce a un genere letterario oggi poco valorizzato o comunque troppo spesso associato al passato e a qualcosa di ‘intoccabile’, attualizzandolo e rendendolo vivo nel legame con il territorio su cui operiamo quotidianamente. La poesia non fa più notizia purtroppo e di certo non è notizia, perché agisce con tempi diversi rispetto a quelli – spesso troppo veloci – della cronaca. Ma è assolutamente moderna e portatrice di valori in cui ci riconosciamo. La sfida che ci siamo posti per dimostrarlo è quella di unire il digitale dei nostri giornali con la cartadelle decine di manifesti che saranno affissi nella città di Salò con la poesia vincitrice. Una sfida forse un po’ folle, ma noi ci crediamo. E ringraziamo i nostri partner – a partire da “La Cassa Rurale – Adamello Giudicarie Valsabbia e Paganella” e dal Comune di Salò – per averci creduto insieme a noi”.
MONIA BONENTI (presidente Cassa Rurale)
“Come banca siamo felici di sostenere il concorso perché i quattro giornali di Rete Bresciana hanno promosso un’iniziativa – rinnovata e potenziata – che parla direttamente al territorio, ma anche ai giovani, facendo da ponte tra mondo digitale e ‘reale’. In una società che spesso corre troppo velocemente a causa della spinta inarrestabile delle nuove tecnologie, ritengo essenziale che ciascuno di noi si fermi per qualche istante e prenda fiato, ragionando su se stesso, su ciò che ha dentro e su ciò che ci circonda. La poesia è uno strumento per farlo e per ricordare a tutti che è importante porre nuovamente al centro del ragionamento l’essere umano nella sua relazione con gli altri, nell’ottica di ricostruire la società su una nuova scala di valori, aiutando a realizzare quello che – con una felice espressione – qualcuno ha battezzato un ‘nuovo umanesimo’”.
ROBERTA GHIRARDI (consigliere delegato del Comune di Salò agli eventi culturali della Biblioteca e del Musa)
“’La poesia, nel passato, era al centro della nostra società, ma con la modernità si è ritirata ai suoi margini. Io penso che l’esilio della poesia sia anche l’esilio del meglio del genere umano’. Così scriveva Octavio Paz, famoso poeta e scrittore messicano. Troppo spesso la poesia è relegata ai margini della letteratura ed è anche per questo che, abbiamo accolto con vivo interesse e piacere, la proposta di diventare come Biblioteca, la sede e parte attiva del prestigioso premio internazionale Città di Salò e per proseguire nel solco della fattiva collaborazione instaurata con le scuole del territorio, da quest‘anno è stata anche istituita una specifica sezione a loro dedicata, nell’auspicio che il concorso venga accolto dai ragazzi con grande interesse”.
ANDREA FRANZONI (presidente Brescia si legge)
“Brescia si legge ha deciso di partecipare alla promozione di questo concorso perché è in linea con il nostro obiettivo, cioè quello di creare spazi e occasioni che possano aiutare le autrici e degli autori locali a conoscersi, a incontrare il pubblico e a crescere. Crediamo inoltre che Brescia fabbrica poesia possa contribuire, portando nuovi sguardi e nuovi punti di vista, a quel racconto plurale e polifonico della nostra provincia che, come Brescia si legge, cerchiamo di alimentare tutto l’anno valorizzando ciò che viene scritto e cercando in particolare di dare spazio anche alle voci più innovative, sperimentali e fuori dagli schemi. E ci piace poterlo fare mettendo al centro per una volta la poesia, genere fondamentale ma troppo spesso bistrattato o trattato con superficialità, con la speranza di scoprire qualche nuova voce capace di illuminare davvero il tempo e lo spazio in cui viviamo”.
PAOLO VERONESE (vincitore prima edizione del concorso)
“Fare poesia, fabbricare un oggetto che da tempo pare incongruo, inutile, come un orpello a una cornice di una realtà polimorfa e velocissima. Fare, giacché scrivere non descrive abbastanza, questo processo misterioso per cui uno china la testa per vergare sopra un foglio ‘roba in versi’. Perché? Tonino Guerra si rivolgeva a Tarkovskij: Andreij, stanotte ho fatto una poesia per te. Ecco, fare coglie meglio il senso del poeta, poiesis è un processo di invenzione, creare qualche cosa di nuovo: da un suono che trilla in testa di notte, diventa un verso, da un’idea o un muscolo dolente, una cianfrusaglia raccattata al mercatino o una conchiglia che ospita le onde del mare. Poi ‘è la tecnica artigiana, il labor limae, la finitura, le scintille che il fabbro suscita nel maglio che percuote. L’inutile, o utilissimo lavoro. Fabbrica Poesia è un nome che corrisponde bene a questa idea di poesia, nonché molto ‘bresciano’. Sono onorato nel mio piccolo di poterne fare parte, valutare da un punto di vista diverso una poesia, è difficile e comporta responsabilità”.
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