Gli effetti dei cambiamenti climatici avranno impatti significativi su tutti gli aspetti della produzione e della sicurezza alimentare con effetti molto diversificati a livello regionale tendenzialmente maggiori nel Sud del mondo, aprendo uno scenario di grande incertezza nel settore economico legato alle colture agricole.
Si prevede che il bacino del Mediterraneo subirà notevoli cambiamenti di temperatura e precipitazioni.
Gli scenari più estremi prevedono un aumento di circa 5°C alla fine del XXI secolo se gli obiettivi di mitigazione non verranno raggiunti.
“I cambiamenti climatici pongono una seria sfida all’olivicoltura nel territorio del Garda. E’ quanto emerso in un incontro presso il Consorzio tutela del dell’olio extravergine Garda DOP a cui ho partecipato, e a seguito di cui ho fatto richiesta di audire in Commissione regionale agricoltura i rappresentanti di settore” dichiara la Consigliera regionale M5S Paola Pollini.
Che prosegue: “Di particolare influenza sul settore sono l’innalzamento delle temperature medie, i periodi di siccità, la maggiore frequenza di eventi metereologici estremi quali nubifragi e grandinate. Tutto ciò rischia di portare alla diminuzione delle rese e di compromettere le vocazionalità del territorio”.
La produzione di olio sul lago di Garda rappresenta, oltre che un’eccellenza agricola e artigianale, anche un fattore valorizzante del paesaggio e dell’attrattività turistica del territorio. Gli uliveti sono infatti parte essenziale delle vedute e dei paesaggi del lago, e ne mostrano la storia e la cultura stratificate nei secoli.
“Proprio l’ulivo – conclude Pollini – è una delle piante che più risentono dei cambiamenti climatici: per questo è necessario avviare studi per individuare buone pratiche di protezione di questa specifica coltura. L’audizione di mercoledì in Commissione regionale servirà quindi ad ascoltare direttamente le istanze dei rappresentanti di settore per individuare quali interventi mettere in campo”.