Ettore Santarelli sapeva tradurre intuizioni e idee geniali in linee e profili funzionali. Non solo bellezza, ma anche efficienza, razionalità, velocità.
Così erano le barche costruite o progettate da Santarelli (Ravenna, 31 ottobre 1924 – Desenzano, 23 gennaio 1996), un genio che ha lasciato un segno profondo nel mondo della vela e della nautica.
Sabato, per il centenario della nascita, il “suo” circolo, la Fraglia Vela Desenzano, lo ha ricordato ospitando la presentazione del libro «Ettore Santarelli, Sognatore di barche», scritto dall’architetto Piero Vantini, che dopo aver ripercorso la storia dei più vincenti cantieri nautici del Garda riprende il suo viaggio tra i miti della vela benacense ripercorrendo biografia e successi di uno dei tecnici più eclettici e completi del panorama nautico italiano.
Una grande partecipazione ha caratterizzato la presentazione . Oltre un centinaio di persone hanno riempito la sala, tra cui numerosi velisti e amici di Santarelli, accorsi per rendere omaggio a una figura che ha lasciato un segno indelebile nella storia della nautica e della vela.
L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco come Barzizza, Tonini, Maletto, Fravezzi, Fezzardi, Tonoli e membri del gruppo Maxi Dolphin, insieme a velisti legati alle classi Asso, Strale e Joker.
A moderare l’incontro è stato il noto giornalista sportivo della Rai Giulio Guazzini, intervenuto non solo come professionista, ma anche come amico di lunga data di Ettore Santarelli.
Dopo il caloroso saluto del presidente della Fraglia Vela Desenzano, Stefano Loda, le luci si sono spente per la proiezione di un emozionante video realizzato da Angelo Modina.
Attraverso immagini tratte dall’archivio dello studio VRM, il video ha ripercorso con intensità la storia di Santarelli e le spettacolari evoluzioni degli Asso 99, mostrando momenti memorabili come il Campionato Europeo del 1990 con gli anni d’oro della flotta, quando sulla linea di partenza si schieravano 70-80 scafi, e la storica vittoria assoluta alla Centomiglia del 1996,
Negli anni 2000, l’interesse per questa famosa classe acrobatica è diminuito, ma oggi, grazie all’impegno del veronese Andrea Farina, che ha inserito gli Asso 99 nella sua scuola vela, e in collaborazione con la Fraglia Vela Desenzano, questa classe sta lentamente tornando a brillare.
Durante la serata, l’autore Pietro Vantini ha presentato il libro, mostrando una selezione di circa cinquanta fotografie, alcune inedite, che raccontano la lunga carriera di Santarelli come disegnatore, costruttore e soprattutto sognatore. «Abile regatante, poi velaio, costruttore e infine progettista. Santarelli – dice Vantini – ha eccelso in ogni settore, cosa rara nella nautica».
Cristina Santarelli, figlia del progettista, ha condiviso toccanti ricordi della sua infanzia trascorsa nei cantieri, descrivendo la passione e la “fissazione” del padre per la combinazione dei numeri, essenziale per raggiungere la perfezione nelle sue barche.
Il pubblico ha apprezzato particolarmente il momento finale, quando numerosi presenti hanno condiviso aneddoti e ricordi personali, rendendo omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita alla vela e alla costruzione di imbarcazioni, lasciando un segno indelebile nella storia dello sport.
Da Ravenna Santarelli approda nel 1957 sul Garda (che preferisce per il clima al lago d’Iseo) su invito dei velisti del Sebino che regatano con lui nella classe FD e che sono i primi clienti delle sue vele. In un laboratorio artigianale a Gardone Riviera inizia l’attività di velaio, poi apre il suo cantiere a Desenzano.
Qui comincia a fare sul serio e diventa il progettista estroso che ogni velista conosce. Dalla sua matita escono barche iconiche che hanno fatto, e ancora fanno, la storia della vela.
Nel 1962 disegna lo Strale, bellissima deriva che ha larghissima diffusione in Europa, con oltre 1200 esemplari in legno, in vetroresina e in composito, sui quali regaterà una intera generazione di velisti. Da allora è un crescendo di successi.
Progetta barche piccole e medie, collabora con progettisti di prestigio, costruisce il Guia IV di Giorgio Falck progettato da Ben Lexcen, la regina della Centomiglia Cassiopea disegnata da Daniele Buizza, Farrneticante di Bruce Farr, tappa miliare nell’evoluzione degli scafi per la Cento del Garda, le «macchine volanti». La creatività di Santarelli ha regalato ai velisti l’Asso 99, che subito appassiona i campioni della vela, il Joker e il Dolphin 81 (la cui storia è stata raccontata in maniera esaustiva da Sandro Pellegrini), monotipi voluti fortemente da Santarelli per consentire ai velisti di regatare ad armi pari.
Domenico Foschini, consigliere FIV: «Santarelli è una delle leggende della vela gardesana, ha avuto idee e intuizioni geniali».
Stefano Loda, presidente della Fraglia: «Domenica, alla prima prova del Cimento invernale, più di metà delle 75 barche in regata le ha disegnate lui. Basta questo per far capire quanto sia fondamentale nella storia della Fraglia e della vela gardesana la figura di Santarelli».
Il vicesindaco di Desenzano, Stefano Medioli, ha portato il saluto ufficiale della cittadina gardesana, sottolineando il ruolo cruciale di Ettore Santarelli nel panorama velico e culturale del territorio.
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