Saranno celebrati domani, sabato 23 novembre 2024, a Tirana, la sua città natale e dove la salma è stata rimpatriata nella giornata odierna, i funerali di Iliaz Ismaili, l’apprezzato barman dell’Hotel Villa Rosa di Desenzano del Garda, di origini albanesi ma in Italia da molti anni e residente nella stessa cittadina del Bresciano, rimasto vittima a soli 35 anni del tragico incidente stradale occorso sempre a Desenzano, nel pomeriggio di lunedì 18 novembre lungo via Gramsci.
Il giovane stava procedendo in sella alla sua moto quando il conducente di un furgone, svoltando improvvisamente a sinistra, lo ha travolto: Ismaili, che è rovinato sull’asfalto, è stato condotto in condizioni disperate all’ospedale cittadino ma è deceduto poche ore dopo in seguito ai gravissimi politraumi riportati.
Il Pubblico Ministero della Procura di Brescia, dott.ssa Lisa Saccaro, che ha automaticamente aperto un procedimento penale per omicidio stradale in capo al conducente del mezzo investitore, ha messo pressoché subito la salma a disposizione dei familiari, non ritenendo necessario disporre l’autopsia, essendo evidente che il decesso è stato dovuto unicamente alle conseguenze dello schianto, e così i congiunti, del barman hanno potuto predisporre l’espatrio e stabilire la data dell’ultimo saluto.
La famiglia del giovane, per essere assistita e ottenere giustizia, attraverso l’Area manager Sabino De Benedictis, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avv. Laura Bastia del foro di Milano, che richiederanno formalmente al magistrato inquirente di voler disporre una consulenza tecnica cinematica per accertare con precisione la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del sinistro e metteranno anche a disposizione dei propri assistiti, nel caso, un consulente tecnico di parte per partecipare alle operazioni peritali.
La sorella Imena tiene infine a ringraziare con il cuore tutti i medici e gli infermieri dell’ospedale di Desenzano per le cure prestate al fratello e per aver fatto tutto il possibile, fino all’ultimo, per cercare di salvarlo.