Il tennis è lo sport italiano del momento, la Coppa Davis, il fenomeno Jannik Sinner, le Atp Finals di Torino, le medaglie olimpiche ed i numeri successi durante tutto l’anno solare. Un 2024 veramente ricco. Eccellenza che affiora. Per rimanere in tema di racchette, un effetto volano importante e notizia di questi giorni è l’incremento di tesseramenti Fitp, ora Federzione italiana Tennis e Padel.
Complioce anche l’allargamento della Federtennis ad altre discipline di racchetta (padel su tutte) ed il lavoro prodotto dalla presidenza nazionale di Binaghi dai primi anni Duemila. I tesserati lombardi sono cresciuti del 22% rispetto al 2022, arrivando a quota 81 mila: 51 mila i tennisti, 8 mila i padelisti, il resto va diviso tra beach tennis e pickleball.
La gestione Binaghi ha creato le condizioni, Lombardia e Brescia sono tra i terreni più fertili. Della situazione regionale e bresciana parla Alberto Paris: bresciano, ex tennista pro, maestro, direttore tecnico del Tennis Club Forza e Costanza, consigliere regionale Fit, membro dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi. «La Lombardia rappresenta il 20-25% di tutta l’attività italiana, è una federazione nella federazione e Brescia è seconda solo a Milano, con 80-85 circoli ha quasi il doppio di quelli di Bergamo.
A livello organizzativo abbiamo gli Internazionali Femminili, il Lampo Trophy e il Campionato Europeo Under 12, il Camozzi Open di tennis in carrozzina e tantissimi tornei Open. Il progetto Racchette in Classe ha coinvolto circa 400 mila bambini in tutta Italia: la Federazione entra nelle scuole coi suoi maestri, chiedendo ai circoli di occuparsi dei tesseramenti. Forza e Costanza ne ha tesserati 500, poi mi sono fatto promotore in provincia, trovando collaborazione nei tennis club di Ghedi, Olimpica Tennis Rezzato, Timing Brescia e Canottieri Salò. Tutti insieme abbiamo raggiunto 4.200 iscrizioni».
Il reggente dell’Istituto Superiore di Formazione, Michelangelo Dell’Edera, che è anche il team manager di Coppa Davis, all’indomani del successo di Malaga ha dichiarato: «Questa è una coppa conquistata da 13 mila insegnanti, duemila scuole, più di tre mila circoli affiliati, più di 150 mila bambini che giocano». Per Paris i meriti del direttore sono concreti: «Ha fatto un grande lavoro dall’Under 10 fino ai livelli più alti. Dovremmo arrivare ad avere 15 ragazzi Under 20 nei primi 200 al mondo, al di là del fenomeno Sinner. Lui è un predestinato, ma è sulla base che bisogna lavorare. Il tennis è tornato a stare bene, la Fit è una delle federazioni più ricche e, al contrario di altri periodi, oggi sta mettendo in campo le sue disponibilità».
Ad esempio, tramite prestiti d’onore: «I ragazzi vengono sostenuti economicamente per fare attività internazionale. Dell’Edera lo chiama Sistema Italia. Quando giocavo non ho mai avuto questo lusso. Un anno dovetti rinunciare agli Australian Open perché non avevo i soldi per la trasferta». Ecco perché la Davis vinta può avere un maggior impatto sociale su bresciani e italiani rispetto ai tardi anni Settanta: i tempi sono cambiati. «Oggi è anche più facile avere visibilità, con tv e social la cassa di risonanza è molto più potente. Sinner, la Davis e tutti gli obiettivi centrati di questo periodo porteranno un ulteriore aumento di numeri ed entusiasmo. C’è da pianificare il modo migliore per accoglierli».
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