Nuove piscine di Desenzano, per il M5S un progetto con molti limiti
DESENZANO DEL GARDA - Andrea Spiller, consigliere del Movimento 5 Stelle e L'Altra Desenzano, critico sul progetto delle nuove piscine: "Impianto nettamente ridimensionato rispetto a quello esistente".
Di seguito la nota diffusa da Andrea Spiller:
«Durante il Consiglio Comunale di ieri sera è stato votato l’inserimento nel Piano Pluriennale delle Opere Pubbliche del progetto per la realizzazione e gestione delle nuove piscine comunali di Desenzano.
Passaggio propedeutico alla pubblicazione del bando pubblico (a cui potranno partecipare anche altri gruppi di aziende e gestori oltre al proponente) con cui verrà assegnato l’intero pacchetto di Parternariato Pubblico Privato tra il Comune di Desenzano e un gruppo di aziende consociate per sviluppare l’intero processo, dalla progettazione alla gestione pluriennale dell’impianto.
A distanza ormai di quasi un anno dalla chiusura definitiva delle piscine esistenti, che ha generato enormi disagi per tutta l’utenza e la cittadinanza, si arriva quindi finalmente a discutere di qualcosa di concreto, si iniziano a vedere disegni e progetti, e si inizia a capire quanto costerà quest’opera e come verrà finanziata.
Peccato che, da oggi, dovranno passare ancora alcuni anni (probabilmente 3) prima che i desenzanesi possano rimettere piede nelle vasche del centro natatorio cittadino. Un colpevole ritardo da parte dell’Amministrazione che guida Desenzano da ben 7 anni ma che solo oggi arriva ad un primo passaggio ufficiale su un tema che si sarebbe dovuto affrontare con ben altre tempistiche e modalità.
A tal proposito va sottolineato come l’intera documentazione, composta da decine di documenti e centinaia di pagine, numeri e aspetti tecnici, sia stata consegnata a noi consiglieri solamente 10 giorni prima del voto, rendendo di fatto impossibile un adeguato studio e una approfondita verifica di quanto proposto.
Fatto molto grave per un’opera dal costo complessivo di oltre 20 milioni di Euro, che avrebbe meritato ben altri approfondimenti e un confronto più strutturato!
Entrando nel merito del progetto architettonico e dell’impianto delle piscine abbiamo portato sia in Commissione che in Consiglio alcune nostre considerazioni:
- rispetto all’impianto esistente si riduce in modo sostanziale lo spazio a disposizione a bordo vasca gli spazi che circondano le vasche vengono infatti limitati allo stretto indispensabile per garantire il passaggio e i camminamenti, con pochissime aree libere dove poter svolgere in comodità esercizi di riscaldamento a secco, depositare attrezzatura o effettuare altre attività collaterali al nuoto. Scelta questa sicuramente dettata dalla riduzione dei volumi da riscaldare e quindi dei consumi, ma che rischia di sacrificare e penalizzare la fruibilità degli spazi e limitare la tipologia di attività che si possono svolgere intorno alle piscine.
- altra scelta che riteniamo poco lungimirante e fortemente penalizzante è quella di tagliare drasticamente lo spazio dedicato ai bambini e al nuoto ludico con la realizzazione di una sola vasca di “acqua bassa” da 0,9 m di profondità per una superficie totale di 55 m^2, mentre il vecchio impianto aveva due vasche con queste caratteristiche per una superficie totale di ben 115 m^2. Basta guardarsi in giro per notare come gli impianti a noi vicini abbiano fatto scelte diverse, a Castiglione per esempio la vasca dedicata ai bambini occupa circa 100 m^2 e viene ampiamente utilizzata e sfruttata, pur trattandosi di un impianto più piccolo e con un bacino di utenza più ristretto. Anche a Peschiera si trovano ben due vasche dedicate al nuoto ludico, anche in questo caso in un impianto di dimensioni inferiori. Il rischio è che una volta realizzata la sola piscina piccola prevista questa non sarà in grado di soddisfare la richiesta dell’utenza e in tanti saranno costretti a recarsi presso impianti limitrofi con notevole disagio. In compenso avremo 150 m^2 di area SPA e benessere, evidentemente considerata più remunerativa, ma forse meno interessante per chi la piscina vuole viverla con i propri bambini, soprattutto se piccoli.
- altro aspetto che è stato tagliato rispetto al passato è la profondità delle vasche la vasca agonistica prevista dal progetto avrà infatti una profondità costante di 1,8 metri, il minimo indispensabile per svolgere competizioni di un certo livello e accogliere sport diversi dal nuoto se pur con limitazioni. Basti pensare che la vecchia vasca aveva una profondità variabile che arrivava a quasi 4 metri, consentendo usi molteplici e una forte attrattiva per esempio per quanto riguarda le attività subacquee, un’altra peculiarità del nostro impianto che viene sacrificata in nome del risparmio sui costi di gestione e riscaldamento.
- anche gli spazi destinati al pubblico per assistere alle competizioni vengono pesantemente ridotti spariscono infatti le grandi tribune a cui eravamo abituati e vengono previsti solamente degli spalti amovibili al primo piano per un totale di circa 60 (sessanta!) posti a sedere, separati dall’area vasche da una vetrata. Difficile pensare, a queste condizioni, che questo impianto possa ospitare in futuro gare e competizioni di medio-alto livello.
- – le aree esterne cambieranno completamente aspetto da come le conosciamo, la grande piscina olimpionica da 50 metri che, con opportuni accorgimenti e modifiche avrebbe potuto ospitare competizioni all’aperto, viene radicalmente trasformata in una sorta di parco acquatico, costringendo di fatto chi intende nuotare o allenarsi durante la stagione estiva a spostarsi all’interno.
- infine, aspetto non meno importante, quello legato alle tariffe e all’accessibilità economica della nuova struttura i prezzi di ingresso pubblicati nel progetto di gestione, con cui viene calcolata la sostenibilità economica e gestionale dell’impianto, risultano già da ora nettamente superiori alla concorrenza presente negli impianti circostanti. Solo per fare un esempio il biglietto di ingresso per il nuoto libero si prevede costerà 9 Euro contro i 7 Euro di Castiglione e Montichiari, i 6 Euro di Peschiera o gli 8 Euro di Salò che però diventano 4 Euro per i cittadini residenti. Scontistiche per residenti che invece troviamo piuttosto carenti nel piano tariffario proposto (limitate ai soli corsi) e che ci piacerebbe fossero ben più ampie e generose.
Nel complesso di quanto ci è stato possibile analizzare nel poco tempo a disposizione troviamo dunque un impianto nettamente ridimensionato rispetto a quello esistente almeno per quanto riguarda lo spazio intorno e dentro le vasche, meno spazio per i bambini, un taglio sicuramente dettato da esigenze di risparmio energetico e sostenibilità economica che il proponente vuole garantirsi, dato che si assume direttamente i rischi legati anche alla gestione, ma che in questo modo rischia di penalizzare se non pregiudicare la qualità e la varietà complessiva del servizio offerto all’utenza.
Temiamo inoltre che i prezzi al pubblico previsti, già da ora sopra la media, possano limitare l’accessibilità all’impianto e tagliare fuori parte della cittadinanza costringendo anche per questo motivo tanti utenti a migrare altrove.
Desenzano ha avuto per tanti anni un impianto natatorio di eccellenza, punto di riferimento e di attrattiva per tutto il territorio, con questo progetto invece si rischia di realizzare un impianto più simile ad una struttura di provincia piuttosto che a quelle di una vera città, caratterizzato da spazi e attrezzature di base ma senza elementi di spicco che possano costituire una vera e propria peculiarità, rinunciando già in partenza a sogni e velleità di poter ritornare ad essere una struttura di alto livello.
Inoltre – conclude Spiller -, come abbiamo sempre sostenuto, le piscine di Desenzano dovranno continuare a d essere le piscine di tutti, accessibili e fruibili da chiunque e non da pochi, le piscine di tutti i desenzanesi e dell’enorme bacino di utenza che ci circonda».
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