Ledro, si riduce la presenza dell’alga che tinge il lago di rosso
LDERO (TN) - Grazie a interventi per la riduzione degli apporti di fosforo, in calo la presenza dell’alga Planktothrix rubescens, che toglie ossigeno all'acqua e causa la scomparsa di zooplancton.
Segnalata dagli anni Settanta e responsabile delle imponenti fioriture superficiali dell’autunno 2009 e della primavera 2015, negli ultimi tempi l’alga Planktothrix rubescens sta notevolmente riducendo la sua presenza nel lago di Ledro, grazie ad azioni messe in atto a partire dal 2014 dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) e altri interessati.
Ne dà notizia appunto l’APPA, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente del Trentino, in questo testo di Giovanna Pellegrini che riportiamo.
«Da novembre 2023, per sei campionamenti consecutivi, l’ultimo dei quali avvenuto a settembre 2024, APPA ha rilevato nel lago di Ledro una riduzione del biovolume della Planktothrix rubescens dell’81% rispetto al biovolume medio campionato nei precedenti nove anni (da 1.352 mm3/m3 a 252). Le misure di riduzione dell’apporto di nutrienti al lago messe in atto negli ultimi anni hanno sicuramente contribuito al risultato raggiunto.
Planktothrix rubescens è considerata un indicatore dell’aumentata trofia di un lago: fiorisce infatti in maniera abbondante quando è disponibile molto materiale organico e/o inorganico, togliendo ossigeno all’acqua e causando la scomparsa di zooplancton.
Lo studio
Dopo l’imponente fioritura dell’autunno 2009, che tinse di rosso il lago per la prima volta in modo molto evidente, la Provincia aveva commissionato uno studio approfondito alla FEM, effettuato nel biennio 2011-2012. Questo lavoro, oltre a descrivere il fenomeno, propose come unica strategia gestionale per ridurre Planktothrix rubescens la riduzione dei nutrienti algali, in particolar modo il fosforo.
Lo studio individuò due fonti di apporto di fosforo al lago di Ledro: una puntiforme, ossia lo scarico del depuratore di Pieve di Ledro, e una diffusa, dovuta al dilavamento a opera delle piogge dei pascoli su cui vengono sparsi i liquami zootecnici.
La sperimentazione
Per quanto riguarda lo scarico dell’impianto di depurazione, dalla primavera del 2014 è in atto una sperimentazione che consiste nel forzare ulteriormente la precipitazione del fosforo dai liquami fognari, ben oltre i limiti di legge allo scarico, aumentando il dosaggio del defosfatante chimico, fino al massimo grado tecnicamente ottenibile di abbattimento.
Il tavolo di lavoro
Per quanto riguarda il carico derivante dallo spargimento dei liquami sui pascoli, è stato istituito un tavolo di lavoro partecipato da APPA, Comune di Ledro, Rete di Riserve Alpi Ledrensi, la Fondazione E. Mach (FEM), il Servizio Agricoltura PAT, l’Agenzia provinciale per la Depurazione (ADEP) e altri interessati.
In tale ambito sono state individuate le migliori pratiche per distribuire i liquami sui pascoli, tali da consentire la crescita di un foraggio di buona qualità riducendo allo stesso tempo al minimo l’apporto di nutrienti al lago, secondo quanto indicato anche da uno studio dell’Università di Trento.
Il Comune di Ledro nel 2017 ha dato seguito a quanto concordato in tale tavolo di lavoro sovvenzionando il trasferimento di una certa quantità di liquame prodotto a Ledro nella piana di Storo, dove c’è esigenza di notevoli quantitativi di liquame per la produzione di mais. La Rete di Riserve Alpi Ledrensi ha inoltre organizzato nei primi mesi del 2018 un corso di formazione per gli allevatori tenuto da FEM e orientato a spiegare le buone pratiche agricole, i recenti aggiornamenti normativi e la relazione tra le loro attività e la tutela dello stato di qualità del lago di Ledro.
La riduzione
Questi interventi nel loro insieme hanno portato alla diminuzione della concentrazione media di fosforo nel lago. Per ridurre notevolmente la presenza di Planktothrix rubescens in un lago, il valore di fosforo totale dev’essere inferiore ai 10 mg/L. Nel lago di Ledro, tale valore negli ultimi tre anni si è attestato molto vicino, tra 13 e 12 mg/L.
Il risultato, rilevato dai campionamenti effettuati da APPA nel corso dell’ultimo anno, è stata la conseguente riduzione del biovolume di Planktothrix rubescens.
Giovanna Pellegrini
I commenti sono chiusi.