Nella serata di ieri, venerdì 6, un equipaggio della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Verona, in via Torricelli, ha fermato e sottoposto a controllo una Ford il cui conducente aveva insospettito i militari.
Alla richiesta di dichiarare le proprie generalità e esibire la propria patente di guida, l’uomo ha mostrato sul proprio smartphone la foto di quella che diceva essere la sua patente (dal 4 dicembre, come noto, non è necessario avere la patente fisicamente con sé in quanto è possibile mostrare alle forze di polizia anche la “patente digitale” inserita nell’app “IO”).
La scarsa nitidezza della foto ha però insospettito gli operanti che, dopo controlli incrociati tra la banca dati della Motorizzazione e la piattaforma web del Comune di Verona, hanno avuto modo di appurare che in realtà la patente a loro mostrata in foto non era quella della persona fermata, ma di suo fratello, di poco più grande ed a lui somigliante.
Dagli accertamenti poi condotti in caserma, dove l’uomo fermato è stato foto–segnalato, è emerso che non aveva mai conseguito la patente, peraltro soggetto già noto alle forze dell’ordine.
L’auto da lui guidata (intestata alla moglie convivente), è stata sottoposta a fermo amministrativo per tre mesi ed è stata, poi, recuperata dal fratello dell’arrestato.
Il 40enne, dichiarato in stato di arresto, su direttiva del PM della Procura della Repubblica di Verona è stato posto al regime degli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo; nella mattinata odierna è stato condotto innanzi il Giudice del Tribunale di Verona il quale ha convalidato l’arresto, applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora in Verona col divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 20.30 alle 06.30 del giorno successivo, infine rinviato l’udienza a febbraio 2025.
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