Ciclovia, da Gardone Riviera a Limone niente pista ma trasporto su battello

ALTO GARDA - Niente ciclovia tra Gardone e Limone. L'assessore regionale Terzi: "In questo tratto nessuna infrastruttura ciclabile, ma intermodalità, sfruttando il trasporto su battello".

Ieri, martedì 10, il sopralluogo dell’assessore regionale alle infrastrutture e opere pubbliche Claudia Terzi per valutare il progetto della Ciclovia del Garda.

Erano presenti anche i consiglieri regionali Claudia Carzeri e Floriano Massardi, il direttore generale Infrastrutture e Opere Pubbliche della Regione, Carmine D’Angelo, i sindaci della zona, il presidente della Comunità Montana dell’Alto Garda e sindaco di Limone, Franceschino Risatti. In rappresentanza della Provincia di Brescia erano presenti l’architetto Pierpaola Archini, Dirigente del Settore Strade e Trasporti, e il consigliere Caterina Lovo Gagliardi.

La decisione: in alto Garda niente pista ma battelli

Sono stati così accolti gli appelli dei comitati che da tempo chiedevano di fermare un progetto ritenuto devastante dal punto di vista paesaggistico, oltre che pericolosissimo, visto che la ciclabile avrebbe dovuto correre ai piedi di falesie estremamente fragili, dove le frane sono un fenomeno noto e frequente, forse addirittura intensificatosi negli ultimi tempi.

A comunicarlo è stata l’assessore regionale Claudia Terzi, al termine di un summit con gli amministratori nel municipio di Gardone Riviera: «Il terzo lotto della ciclovia del Garda (i primi due, Sirmione-Padenghe e Padenghe-Gardone Riviera sono già appaltati, ndr) tra Gardone Riviera e Limone sul Garda, non prevede la realizzazione dell’infrastruttura ciclabile, ma si rifarà all’intermodalità, sfruttando due battelli veloci su cui caricare le bici per affrontare, sulla via d’acqua, questo tratto».

Una decisione che trova d’accordo tutti in sindaci, che dunque si sono allineati alla posizione del primo cittadino di Tremosine, Battista Girardi, che da anni non fa che ribadire quanto sarebbe stato folle far passare un ciclovia sotto falesie che continuano a franare.

Va detto che Regione Lombardia in questo modo accontenta il territorio, amministratori e comitati, e al tempo stesso si sbarazza di una bella gatta da palare, visto che progettare la ciclovia in un’area complicata come quella altogardesana, dove in molti tratti tra la falesia e il lago c’è spazio solo per la statale 45 bis Gardesana Occidentale, non sarebbe stata cosa facile.

L’assessore Terzi in municipio a Gardone Riviera.

 

Due battelli ibridi al servizio di turisti e pendolari

L’iniziativa prevede ovviamente il coinvolgimento di Navigazione Laghi, che ha garantito la sua completa disponibilità. Servirà un investimento di circa 10 milioni per l’acquisto dei due battelli ibridi previsti in questa prima fase, ancora preliminare, della definizione del servizio, ma è un importo di certo inferiore a quello che sarebbe stato necessario per realizzare la pista.

«Sarà un tavolo con Comunità Montana e Navigarda – conclude l’assessore Terzi – a dover definire i dettagli del futuro servizio, pensato non solo per ciclisti e turisti, ma anche per i residenti e i pendolari, per liberare la Gardesana dalle auto di chi si sposta per lavoro».

 

Risatti: «30% di auto in meno sulla 45 bis»

«É quanto auspicavamo», commenta soddisfatto Chicco Risatti, sindaco di Limone sul Garda e presidente della Comunità Montana, che dal futuro servizio di trasporto veloce via acqua, con scali nei diversi centri altogardesani, si aspetta «un 30% di auto in meno sulla Gardesana».

Per funzionare dovrà ovviamente essere un servizio non solo pratico, ma anche economicamente accessibile. I tempi? Risatti è ottimista: «In due anni sarà attivo».

Il bypass tramite battello era stato auspicato nei mesi scorsi anche dalla presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, che più volte ha ribadito di non ritenere la ciclovia prioritaria rispetto ad altre esigenze del territorio (viabilità e depurazione).

La Gardesana a Tremosine.

 

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