Messa di Natale con don Corazzina per i ragazzi delle scuole salodiane
SALO’ – Come da tradizione, anche quest’anno gli alunni delle scuole salodiane hanno assistito, nel Duomo di Salò, ad una messa in vista del Natale.
Nella giornata di lunedì 16 Dicembre, la Parrocchia di Salò ha rinnovato l’ormai decennale tradizione che vede una numerosa rappresentanza di studenti degli istituti scolastici salodiani ospitati nel Duomo di Salò per celebrare una messa in vista del Natale.
A fare gli onori di casa il parroco di Salò Mons. Gian Luigi Carminati, affiancato dall’officiante, Don Fabio Corazzina, sacerdote molto noto in Provincia, celebre per il linguaggio semplice e coinvolgente con cui è solito celebrare le liturgie.
La celebrazione, a cui hanno preso parte ragazzi e ragazze delle scuole primarie e secondarie di Salò, è stata accompagnata dai canti del coro composto da alcuni studenti dell’Istituto Enrico Medi.
Nel corso dell’omelia, Don Corazzina ha dialogato con alcuni giovani, scelti tra i presenti, mostrando loro degli oggetti, utilizzati come elementi simbolici per raccontare due distinte vicende umane: dei biscotti e una macchinina sono stati lo spunto per raccontare la storia di un bambino di otto anni, incarcerato con la propria madre nelle carceri siriane del regime di Assad e liberato pochi giorni fa dopo oltre sette anni di prigionia.
Un bambino che – avendo trascorso la quasi totalità della vita in carcere – non conosce i biscotti, per l’appunto, né gli alberi, né i più basilari oggetti che accompagnano, ogni giorno, la vita di un bambino.
È stata mostrata poi la riproduzione di una mina antiuomo, di quelle che vengono prodotte da una nota industria bresciana ed esportate in tutto il mondo. Un oggetto che è stato – nel corso dell’omelia – eletto a simbolo di cosa i ragazzi e le ragazze presenti alla celebrazione vorranno fare del proprio futuro: se essi vorranno impegnare la propria vita – “La vostra vita, il tempo che il Signore vi concederà”, per utilizzare le parole di Don Fabio – per fare del bene, aiutando il prossimo, o per sviluppare oggetti di morte e di sofferenza, badando solo all’arricchimento e trasformandosi in mercanti di morte.
La liturgia, molto toccante per le tematiche trattate, si è conclusa con l’augurio di un felice e sereno Natale che Mons. Carminati ha voluto rivolgere agli studenti e agli insegnanti presenti, da estendersi alle rispettive famiglie.
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