Nell’ambito di un’attività di Polizia Giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Brescia alla Tenenza della Guardia di Finanza di Salò, 45 Finanzieri del Comando Provinciale di Brescia, supportati da quelli mantovani e cremonesi e con l’ausilio di un’unità cinofila “cash-dog” e del supporto tecnico del S.C.I.C.O. per la ricerca di beni o materiali occultati, stanno eseguendo perquisizioni nelle province di Brescia, Cremona e Mantova, nei confronti dei principali indagati appartenenti ad un’associazione per delinquere costituita per perpetrare molteplici truffe perlopiù nei confronti di persone fragili.
Più nel dettaglio, l’attività truffaldina consisteva nella vendita di finti rilevatori del gas per il tramite di operatori “porta a porta” che provvedevano a digitare nel P.O.S. portatile un prezzo notevolmente superiore rispetto a quello pattuito nella documentazione commerciale fatta firmare agli ignari clienti.
Partendo da alcuni episodi avvenuti sul territorio bresciano, l’indagine dei Finanzieri salodiani ha permesso di disvelare un’articolata organizzazione criminale con base a Brescia, composta da 48 persone, che ha operato su vasta scala, sia in termini di numero di vittime (accertati nr. 208 episodi), sia per estensione territoriale (Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto).
Le somme indebitamente percepite dall’associazione sono state quantificate in oltre 2,1 mln di euro e le perquisizioni odierne sono orientate anche a ricercarne le tracce.