La filodrammatica Toblino di Sarche con lo spettacolo di Vittorio Barino e Martha Fraccaroli «Le bosie le g’ha le gambe corte» apre sabato 18 gennaio all’auditorium dell’oratorio San Gabriele la rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali in dialetto caratterizzati da una graffiante ironia.
Inizio alle 21, apertura della biglietteria alle 17.
Le bugie hanno sempre le gambe corte! E quando si esagera è facile perdere il controllo della situazione. Se poi si tratta di relazioni extraconiugali e gli amanti vengono addirittura invitati in casa per una cena è ben difficile pensare che tutto possa andare liscio.
Gli imprevisti e i contrattempi fanno commettere ai protagonisti qualche passo falso e, nonostante i goffi e ripetuti tentativi per rimediare a una situazione sempre più difficile e insostenibile, i loro piani vengono smascherati.
In scena Lara Angeli (Giovanna Vanghina), Renzo Bressan (Arturo Vanghina), Loretta Tasin (Genoveffa), Eraldo Santoni (Gaetano Zampitompi), Alberto Paissan (Gottardo Camolatti), Daniela Paissan (Beatrice), Cinzia Uggé (Beatrice Lucci) e Tiziana Calzà (Isidora). Luci Dario Salvetta, musiche Orietta Bernardi, trucco Ornella Bauer. Regia di Dario Zanlucchi.
Biglietto unico a 8 euro, l’abbonamento alle quattro date a 25 euro. La prevendita è all’auditorium durante gli orari di biglietteria del cinema. Da domenica 19 gennaio i biglietti si possono acquistare anche online all’indirizzo https://ticket.cinebot.it/arco
● Sabato 25 gennaio una commedia di Claudio Morelli, «La bancheta», messa in scena dalla filodrammatica di Canezza per la regia Elio Carlin.
● Sabato 1° febbraio è ospite della rassegna la Filo Levico con lo spettacolo di Claudio Pasquini «Basta parlar male dele done» (regia Claudio Pasquini).
● La rassegna si chiude sabato 8 febbraio con la filodrammatica Doss Caslir di Cembra e la commedia di Stefano Palmucci «Ma ancoi… chi el che se sposa?», per la regia Luciano Lona.
Attore, autore e regista generoso, Bruno Cattoi ha lasciato nel mondo del teatro locale un segno che resiste al tempo.
Attore di provata esperienza, recitò anche a fianco di nomi importanti del teatro del Novecento (ad esempio Anna Proclemer) in spettacoli di livello nazionale, ma soprattutto fu cultore e amante delle espressioni più genuine e semplici dell’amore per il teatro, che ritrovava fra gli attori dilettanti della sua Arco e delle città vicine.
Proprio per le filodrammatiche locali infatti, ha scritto copioni che ancora si ricordano con affetto e nostalgia per l’arguzia e la pungente satira, e per il grande cuore che egli ha saputo infondere ad ogni battuta.