Torna “a casa” il capolavoro di Gianantonio Pellegrini

CALVAGESE DELLA RIVIERA - Dopo il prestito al Museo Civico di Vicenza, l’opera "Salmace ed Ermafrodito" - capolavoro del Rococò veneziano - rientra al MarteS. Un incontro dedicato all'opera.

Dopo essere stata oggetto di prestito temporaneo al Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, l’opera di Gianantonio Pellegrini “Salmace ed Ermafrodito” – capolavoro del Rococò veneziano – giovedì 13 febbraio rientrerà nella Collezione permanente del MarteS Museo d’Arte Sorlini.

Per l’occasione la Fondazione Sorlini promuove l’incontro “Salmace ed Ermafrodito: Gianantonio Pellegrini, dal Veneto all’Europa e ritorno”. Relatore della serata sarà lo studioso Emanuele Principi dell’Università degli studi di Padova.

  • INGRESSO GRATUITO – Prenotazione sul sito www.museomartes.com
  • Alle 20.00 per chi lo desidera, visita guidata alla Collezione al costo di 12 €

Salmace ed Ermafrodito: Gianantonio Pellegrini, dal Veneto all’Europa e ritorno

Dalle stanze del MarteS Museo d’arte Sorlini di Calvagese della Riviera (Brescia) alle sale del Museo Civico di Palazzo Chiericati… e ritorno! Salmace ed Ermafrodito, capolavoro di Gianantonio Pellegrini e parte integrante del percorso permanente del MarteS Museo d’Arte Sorlini, è tornato a Calvagese della Riviera e la Fondazione Sorlini celebra l’occasione promuovendo la serata Salmace ed Ermafrodito: Gianantonio Pellegrini, dal Veneto all’Europa e ritorno.

Relatore dell’incontro sarà Emanuele Principi, studioso e docente dell’Università degli studi di Padova che per l’occasione approfondirà la storia e le innovazioni iconografiche dell’opera. Un’occasione per compiere un breve, ma entusiasmante viaggio nella vita e nella produzione di questo artista: alla scoperta della sua pennellata vivace, intrisa di luce e colore, e della sua sensibilità verso temi felici, tra sottile erotismo e joie de vivre tutta rococò.

Seguendone le peregrinazioni fuori e dentro i territori della Serenissima, si scoprirà perché nessuno come Pellegrini è stato capace di contribuire alla diffusione dei linguaggi del Settecento veneziano nelle corti di tutta Europa, al servizio dei più grandi committenti e sempre – come testimonia Anton Maria Zanetti – “felicissimo”.

Salmace ed Ermafrodito (1710 ca) di Giovanni Antonio Pellegrini.

 

La tela raffigura il mito tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Figlio di Mercurio e Venere, il bellissimo Ermafrodito respinge la passione ardente della ninfa Salmace, che prega gli dei affinché sia unita in eterno all’amato e da lui mai più separata. Esaudito il folle desiderio d’amore, i corpi dei due giovani si fondono in un’unica creatura recante entrambi i sessi. Realizzata probabilmente durante il soggiorno inglese del pittore, intorno al 1710, la tela, concepita come quadro da stanza, è la sintesi esemplare del Rococò veneziano e dell’arte del Pellegrini, in cui il colore sciolto e vibrante e la pennellata intrisa di luce e materia traducono i languidi umori della scena erotica, ambientata sulle rive di un lago vicino ad Alicarnasso, in Asia Minore. Dall’ottobre 2024 al 9 febbraio 2025, Salmace ed Ermafrodito (1710 ca) di Giovanni Antonio Pellegrini è stata concessa in prestito al Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, ove è stato posto in stretto in dialogo con i dipinti settecenteschi di Tiepolo, Pittoni, Dorigny delle raccolte civiche.

EMANUELE PRINCIPI

È dottorando di ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Padova. I suoi interessi di ricerca si muovono nei binari dell’arte veneta del Settecento, con un’attenzione specialmente rivolta alle dinamiche di committenza e alla decorazione monumentale di palazzi e ville.

Palazzo Sorlini a Calvagese della Riviera, sede del MarteS (foto tratta dalla pagina Facebook della Fondazione).

 

LA COLLEZIONE SORLINI

Composta da 184 opere scelte dall’imprenditore bresciano Luciano Sorlini (1925-2015) in quasi cinquant’anni di appassionata ricerca ed incursioni sul mercato antiquario, la Collezione Sorlini costituisce oggi una delle maggiori raccolte italiane di pittura figurativa veneta e veneziana del XVII e XVIII secolo, resa accessibile al pubblico grazie all’apertura del MareS Museo d’Arte Sorlini nel 2018.

La Collezione Sorlini è votata al Settecento veneziano e riflette precisamente gli interessi del “Signor Luciano”. Nei 14 ambienti espositivi di Palazzo Sorlini è possibile rendersi conto delle preferenze accordate dal Collezionista-imprenditore bresciano rispetto ai soggetti che esprimono tutta la sensualità delle Donne, autentiche protagoniste di questa non comune “pinacoteca privata” che comprende opere di Tiepolo, Ricci, Guardi, Canaletto, Rosalba Carriera, Pittoni, Diziani, Molinari, Bellucci, Fontebasso e molti altri.

Palazzo Sorlini, sede del MarteS: la galleria.

 

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