Quali giovani potranno abitare in Alto Garda?

ALTO GARDA - Mercoledì 5 febbraio al Centro giovani intercomunale Cantiere 26 ad Arco un incontro finalizzato a un’analisi della situazione abitativa in Busa e alle ripercussioni sui giovani che vorrebbero viverci.

Dopo la grande partecipazione alla serata di esordio del progetto «Verso una cultura del muoversi e abitare sostenibili in Alto Garda», mercoledì 5 febbraio al Centro giovani intercomunale Cantiere 26 ad Arco si svolgerà l’incontro finalizzato a un’analisi della situazione abitativa in Busa e alle ripercussioni sui giovani che vorrebbero viverci. Organizza la cooperativa Smart, inizio alle 20.30 con partecipazione libera e aperta a tutti.

 

Riuscirò a trovare casa o sarò costretto a cercare altrove?

Se sono un giovane adulto e scelgo di vivere in Alto Garda: riuscirò a trovare casa o sarò costretto a cercare altrove? Quali i motivi delle possibili disuguaglianze tra chi riesce e chi no? Quali possibili soluzioni?

Queste le domande a cui cercherà di dare risposta la serata, che partendo dalla conoscenza oggettiva del problema e di soluzioni sperimentate altrove aprirà un dibattito volto alla costruzione di scenari possibili (e plurali), con gli interventi di Domenico De Franco e Aamos Immanuel di Gardacasa, Paolo Zanella nelle vesti di consigliere provinciale e Anna Benazzoli per Officina Comune, Abitare Stanca / Attiva.

La serata sarà anche l’occasione per lanciare il questionario «È sostenibile essere giovani in Alto Garda?», volto a indagare la situazione abitativa, lavorativa e legata alla mobilità dei giovani altogardesani.

«Ci occupiamo di politiche giovanili -spiega il presidente della cooperativa Smart Francesco Picello- il che significa intervenire sui fattori che aiutano i giovani a diventare adulti tra famiglia, professione, cittadinanza attiva. Questo implica sia un’azione verso i giovani (formazione, espressione, socialità) sia un lavoro sul contesto, un contesto che deve consentire realmente di crearsi una propria famiglia, prendere casa, lavorare, partecipare alla vita democratica della città. Il nostro proposito è quindi verificare se è proprio vero che i giovani stanno facendo sempre più fatica a trovare casa e lavoro in Alto Garda, e per quali motivi. Se così fosse, dovremmo fare il massimo -e non parlo solo della coop Smart- per evitare che la più importante risorsa del territorio esca dal territorio. Che tipo di Busa stiamo creando se potranno risiedervi solo i giovani più fortunati?»

 

Il primo di quattro incontri

L’incontro di mercoledì sarà il primo di quattro: il 19 febbraio si parlerà di mobilità sostenibile con Il T Quotidiano e il Comune di Arco, il 5 marzo di giovani e lavoro con il Centro per l’impiego e Officina Comune, il 15 marzo si terrà invece un laboratorio per immaginare scenari e possibili soluzioni alle tre questioni, che ovviamente sono strettamente interconnesse.

Gli incontri, gratuiti e aperti a tutti, sono proposti con l’intento di raccogliere idee, esperienze e suggerimenti per costruire un Alto Garda più inclusivo e sostenibile.

Il Garda trentino.

 

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