Nuovo ospedale a Desenzano, Bertolaso: “Tre ipotesi, si decide entro l’anno”
DESENZANO - Ieri, martedì, l'incontro pubblico con l’assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso sul futuro dell’ospedale di Desenzano.
Teatro Alberti pieno in ogni ordine di posti ieri per l’incontro con l’assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso sul futuro dell’ospedale di Desenzano. Presenti 450 persone e in tanti sono rimasti fuori.
Sul palco il sindaco Guido Malinverno, l’assessore Bertolaso, la direttrice generale di Asst Garda Roberta Chiesa e due tecnici, il direttore del settore Welfare della regione, Marco Gozzoli, e il geologo Nicola Casagli.
Il sindaco Guido Malinverno ha precisato in apertura che «i cittadini preferiscono che l’ospedale esistente venga mantenuto e ristrutturato. Io non ho la competenza tecnica per decidere. Ma è chiaro che molti sono legati a quell’ospedale così bello. Aggiungo che tante persone chiedono, in caso di edificazione di un nuovo ospedale, di sapere qual è il destino dell’ospedale esistente».
Bertolaso: “Ospedale non più a norma, bisogna intervenire”
Quindi è intervenuto l’assessore regionale Bertolaso: «Sono qui per condividere con voi la situazione e i problemi da affrontare e possibilmente risolvere e spiegare le soluzioni immaginate. Non usciremo da questa sala con decisioni definitive. Ma le decisioni andranno prese in tempi rapidi».
Bertolaso ha ricordato che già il 24 novembre 2004, in occasione del terremoto di Salò, ci si rese conto che l’ospedale di Desenzano andava messo a norma. «Sono stati fatti studi – ha detto l’assessore – e sono state individuate tutte le quelle strutture che vanno sistemate. Tra queste c’è l’ospedale di Desenzano. A meno che non si voglia aspettare che arrivi la magistratura e lo chiuda perché non è più a norma».
Tre ipotesi di intervento
«Ci sono – ha detto Bertolaso – tre diverse possibilità d’intervento. La prima è quella di chiudere l’ospedale realizzando un esoscheletro per rafforzarlo (4 anni di tempo, 140 milioni di investimento), chiudendo temporaneamente la struttura.
La seconda è quella di intervenire sull’ospedale tenendolo aperto, tramite una ristrutturazione graduale attuabile trasferendo le varie sezioni sulle quali si interviene in un “polmone” ospedaliero da realizzare nel parcheggio (10 anni, 160-165 milioni).
La terza ipotesi è quella di fare un nuovo ospedale (4 anni, 140 milioni) nell’area di proprietà della Asst, poco lontana dall’attuale ospedale».
«La ristrutturazione – ha continuato Bertolaso – presenta criticità: quando si interviene su queste strutture realizzate negli anni ‘70 qual’è la prima cosa che si trova? L’amianto. Si fermerebbe subito tutto per fare la bonifica».
La questione posti letto
«Nel nuovo ospedale – ha detto Bertolaso – ci saranno 105 letti in più rispetto a quelli che ci sono ora nell’ospedale di Desenzano. La voce che circola sui posti letto in meno è una leggenda».
Lo ha spiegato anche la direttrice generale di Asst Garda Roberta Chiesa: «Ora ci sono 331 posti accreditati, ma ne vengono impiegati 200. Lo studio difattibilità per il nuovo ospedale, qualora venisse realizzato, prevede 305 posti».
Il futuro del vecchio ospedale
«Un’altra leggenda che circola – ha detto Bertolaso – è che si voglia fare l’ospedale nuovo così in quello vecchio si fa una bella speculazione. L’ospedale attuale è di proprietà della Asst del Garda, che non è un’agenzia immobiliare, ma fa parte del sistema welfare di Regione Lombardia. Nel caso in cui si decidesse di fare l’ospedale nuovo altrove quella struttura, una volta messa a norma, diventerà il centro socio sanitario più importante del nord Italia, con centri per anziani, disabili e disturbi alimentari, convitto e scuola per infermieri. E magari anche qualche alloggio per quei medici e infermieri che vorrebbero venire a lavorare a Desenzano ma che non lo possono fare perché non trovano alloggi. E’ fuori discussione che quella struttura non venga utilizzata per attività di carattere sociale e sanitario».
Bertolaso ha concluso affermando che «siamo qui a pianificare per i nostri figli e nipoti, per fare un ospedale che guardi ai prossimi 50-100 anni, quando la medicina sarà completamente diversa».
Qui la diretta Facebook dell’intervento del sindaco e di Bertolaso:
Qui gli interventi dei tecnici e parte del dibattito:
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