Strada della Forra, nuovi monitoraggi per aprire entro l’anno

ALTO GARDA - Se le indagini geologiche profonde confermeranno la stabilità del versante, la Sp38 potrebbe essere riaperta entro la fine del 2024.

Si accendono nuove speranze di una apertura imminente per la Strada della Forra. Lo rende noto la provincia, in una nota in cui si fa il punto delle questioni viabilistiche affrontate in un vertice in Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano. Cominciamo dalla Strada della Forra.

 

Sp 38, appaltati sistemi profondi di monitoraggio

«Alcune importanti novità – fa sapere la Provincia in una nota – sono emerse in merito alla Strada della Forra: la Provincia di Brescia ha infatti appaltato l’incarico per l’installazione di sistemi profondi di monitoraggio, il cui posizionamento richiederà un mese di tempo.

Il mese di novembre, quando sarà possibile registrare anche informazioni sugli effetti degli sbalzi termici – fondamentali per avere un quadro geologico esaustivo della salute della falesia – sarà dedicato alla raccolta dei dati e alla loro analisi.

Qualora i dati rilevati riscontrino una situazione di stabilità diffusa, si potrà procedere con la riapertura della Strada della Forra entro la fine dell’anno.

La riapertura – precisa la Provincia -, per motivi di tutela della pubblica incolumità sarà vincolata all’installazione di un sistema semaforico, collegato a sensori, in grado di diramare l’allerta, con conseguente chiusura temporanea della strada, nel caso in cui venisse superato il range di tollerabilità dei movimenti della roccia. In parallelo a questa attività la Provincia di Brescia sta proseguendo con la realizzazione di tre ipotesi di tracciato di una nuova galleria in sostituzione di quella interessata dalla frana del dicembre scorso, sulla cui stabilità sono tutt’ora in corso accertamenti.

I nuovi monitoraggi profondi saranno propedeutici anche allo studio progettuale della nuova galleria.

Le altre emergenze viabilistiche dell’alto Garda

Nell’incontro di ieri pomeriggio, giovedì 19, nella sede della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano si è parlato anche delle gallerie tra Gargnano e Tignale, della chiusura della SP9 verso la Valvestino e dell’ipotesi di realizzazione di un nuovo studio di fattibilità di un tunnel che, verosimilmente, si sviluppi dai Tormini o da Salò e prosegua verso nord, un’alternativa alla strada statale a lago per alleggerire il traffico nei centri abitati.

 

La galleria bypass tra Gargnano e Tignale

Il progetto di realizzazione di una nuova galleria che corra parallela alle tre gallerie ogivali, ormai fortemente inadatte alle 9 milioni di presenze turistiche della zona, è a buon punto: come noto, si attende il parere del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per poter procedere con i successivi step (ne abbiamo scritto qui).

Rimane da risolvere il tema della destinazione del materiale di risulta della galleria, sul quale i presenti all’incontro si confronteranno nel prossimo futuro.

L’attenzione è stata posta sulla necessità di non ingolfare il già delicato sistema viabilistico dell’Alto Garda e sul desiderio di impiegare il materiale per la realizzazione di progettazioni pubbliche di tipo infrastrutturale a beneficio del territorio.

Ingorgo in galleria sulla Gardesana tra Gargnano e Tignale.

 

Sp 9 per la Valvestino

Per la risoluzione della situazione sulla SP9 verso la Valvestino si sta lavorando alacremente: nella giornata di giovedì è stata conclusa la pulizia dell’area, mentre dalla prossima settimana si deciderà, dati alla mano, la miglior soluzione di intervento per ripristinare nel minor tempo possibile il collegamento tra il Lago di Garda e la Valvestino.

La frana al km 13+000 della Sp 9.

 

Galleria Tormini-Toscolano: uno studio di fattibilità

Il dibattito si è infine allargato sulla situazione viabilistica dell’Alto Garda nel suo complesso, fortemente in difficoltà, non solo durante la stagione con maggior afflusso turistico.

I presenti hanno deciso di commissionare un nuovo e aggiornato studio di fattibilità di un maxi tunnel a monte dei centri abitati e la Provincia di Brescia si è resa disponibile a supportare tecnicamente ed economicamente la Comunità Montana e i Comuni in questo processo.

 

Fontana: “Riprogettare la viabilità tra Salò e Limone”

“L’incontro – ha detto Paolo Fontana, consigliere provinciale delegato Strade e Lavori e Pubblici – è stato molto utile per condividere con i sindaci le priorità di intervento nel breve e medio periodo, ma è fondamentale allargare lo sguardo e riprogettare tutta la viabilità del Garda tra Salò e Limone.

La fragilità dell’area e il cambiamento climatico sono una realtà che non cambierà e non è sufficiente rincorrere le sempre più frequenti emergenze. La SS45bis è una strada progettata nell’Ottocento, non in grado di sostenere i volumi di traffico di 9 milioni di turisti. Per poter rimanere competitivi turisticamente ed economicamente, senza dimenticare il diritto dei residenti di usufruire di una viabilità solida e sicura, bisogna urgentemente trovare alternative infrastrutturali, progettate pensando alle necessità a lungo e lunghissimo termine.

Per questo motivo – continua Fontana –  esprimo grande soddisfazione per la decisione di commissionare lo studio di un nuovo tunnel che possa deviare la viabilità a monte dei centri abitati e delle aree turistiche a lago. La Provincia di Brescia crede molto in quest’opera ed è a disposizione della Comunità Montana e dei Comuni, sia tecnicamente sia economicamente. Nel tempo sono stati fatti molti studi e ipotesi, ma sono passati più di vent’anni dal primo progetto e non possiamo più aspettare. Un ringraziamento al Presidente Chicco Risatti, con il quale condivido l’urgenza di trovare soluzioni concrete, e ai Sindaci per il sincero confronto avuto ieri.”

La 45 bis Gardesana.

 

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