Capolavori del MarteS in viaggio a Vicenza
CALVAGESE DELLA RIVIERA (BS) - Due capolavori del MarteS in tour: Il Ritratto del doge Alvise Pisani di Uberti alle Gallerie d’Italia; Salmace ed Ermafrodito di Pellegrini a Palazzo Chiericati.
Dalle stanze del MarteS Museo d’arte Sorlini di Calvagese della Riviera (Brescia) alle sale della sede vicentina di Gallerie d’Italia e del Museo Civico di Palazzo Chiericati. A partire da ottobre 2024 e fino 9 febbraio 2025, per ammirare il Ritratto del doge Alvise Pisani (1735 circa) di Pietro Uberti e Salmace ed Ermafrodito (1710 ca) di Giovanni Antonio Pellegrini, parte della Collezione Sorlini, tra le maggiori raccolte private dedicate alla pittura del Sei – Settecento veneziano, occorrerà recarsi a Vicenza, ove le tele sono state concesse in prestito alle due prestigiose istituzioni culturali.
Per quanto concerne il Ritratto del doge Alvise Pisani di Pietro Uberti (Venezia, 1678-1741) l’occasione è la mostra “La caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” (10 ottobre 2024 – 9 febbraio 2025) allestita alle Gallerie d’Italia a Vicenza (altre info qui).
Il percorso espositivo, a cura di Fernando Mazzocca e Monica De Vincenti, traccia l’evoluzione della parabola artistica di Francesco Bertos anche attraverso la presentazione, tramite i loro ritratti, di alcuni dei suoi più illustri committenti.
Il dipinto del MarteS è esposto nella sezione mirante a restituire la densa rete delle committenze dall’artista. Il serenissimo Alvise Pisani (1664-1741) è ritratto abbigliato con abiti sontuosi d’oro e d’argento, mozzetta d’ermellino e tipico berretto a corno.
Al pari dei Manin e del maresciallo Johann Matthias von der Schulenburg i patrizi veneziani Pisani figurano infatti tra i più importanti collezionisti del tempo. La stirpe, tra le più facoltose e illustri della Laguna, toccò l’apice del suo splendore nel XVIII secolo, quando diede alla Repubblica, con il solo ramo familiare detto di Santo Stefano, ben cinque procuratori di San Marco per merito, uno dei quali promosso nel 1735 al grado dogale, e un capitano generale da Mar. Essi si rivolsero in più occasioni a Bertos, coinvolgendolo nelle imprese decorative che interessarono l’imponente complesso palaziale veneziano in contrada di San Vidal, e la maestosa villa eretta sulle rive della Brenta a Stra, per le quali Bertos fu chiamato a eseguire gruppi scultorei in marmo e pietra.
Approda a Vicenza, dal 2 ottobre 2024 al 9 febbraio 2025, anche Salmace ed Ermafrodito, capolavoro di Giovanni Antonio Pellegrini. Accolto dal Museo Civico di Palazzo Chiericati, il dipinto è posto in stretto in dialogo con i dipinti settecenteschi di Tiepolo, Pittoni, Dorigny delle raccolte civiche. La tela raffigura il mito tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Figlio di Mercurio e Venere, il bellissimo Ermafrodito respinge la passione ardente della ninfa Salmace, che prega gli dei affinché sia unita in eterno all’amato e da lui mai più separata.
Esaudito il folle desiderio d’amore, i corpi dei due giovani si fondono in un’unica creatura recante entrambi i sessi. Realizzata probabilmente durante il soggiorno inglese del pittore, intorno al 1710, la tela, concepita come quadro da stanza, è la sintesi esemplare del Rococò veneziano e dell’arte del Pellegrini, in cui il colore sciolto e vibrante e la pennellata intrisa di luce e materia traducono i languidi umori della scena erotica, ambientata sulle rive di un lago vicino ad Alicarnasso, in Asia Minore.
GIOVEDì 14 Novembre, ORE 17.30 – L’opera sarà oggetto d’approfondimento dell’incontro “Salmace ed Ermafrodito di Pellegrini della Collezione Sorlini” nell’ambito di Ospiti al Chiericati, il ciclo di incontri dedicato a progetti espositivi nei quali il Museo Civico di Palazzo Chiericati è coinvolti attraverso prestiti, scambi, collaborazioni e partnership.
Relatori dell’incontro: Andrea Tomezzoli, Università degli Studi di Padova, Stefano Sorlini e Stefano Lusardi, Museo d’arte Sorlini – MarteS di Calvagese della Riviera.
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