Dalla parte del suolo, l’ecosistema invisibile

ARCO - Il professor Paolo Pileri (Politecnico di Milano) presenta ad Arco il suo ultimo, avvincente lavoro: “Dalla parte del suolo - L’ecosistema invisibile”.

Da chi abbiamo il nostro cibo? Chi depura le nostre acque? Cosa fa vivere le piante che ci danno l’ossigeno? Chi assorbe le alluvioni?

E’ proprio lui, il Signor Suolo, la terra che abbiamo sotto i piedi o meglio la terra che ci sopporta e ci supporta. Lo sentiamo spesso, il suolo è minacciato.

Gli istituti di analisi lo confermano, consumiamo suolo a una velocità impressionante, inaudita. Crediamo naturale che ovunque ci sia suolo, ma sulle terre emerse quello realmente fertile è una rarità, che è sempre più tale. Per il suolo ci vuole una pazienza che non abbiamo più: per fare 1 centimetro di suolo ci vogliono cento anni di vita.

Ci costruiamo sopra edifici, parcheggi, strade. A volte anche sotto! Diamo per scontato il suolo, e purtroppo è ordinarietà che gli amministratori lo diano via scontato. E’ perché il suolo non ha santi in paradiso, non ha affaristi che lo abbraccino o con cui fare pastette. Ma il suolo è E allora dobbiamo metterci noi dalla parte del suolo, perché la nostra vita è talmente dipendente da esso che quello che è il suolo fa essere noi e quello che siamo noi è essere suolo.

Ecco perché il suolo è saggio amarlo e meglio difenderlo: ma per amarlo bisogna conoscerlo.

Il 22 gennaio alle 20,30 presso il Cantiere 26, il Comitato Salvaguardia Olivaia di Arco ha organizzato un incontro con il professor Paolo Pileri, docente di Pianificazione e Progettazione urbanistica al Politecnico di Milano (qui avevamo ospitato il suo pensiero sulla ciclovia del Garda) che del suolo è un esperto e che presenterà il suo ultimo, avvincente lavoro: “Dalla parte del suolo – L’ecosistema invisibile” edito da Laterza. Sarà possibile acquistare le copie grazie alla libreria Cazzaniga di Arco.

Il libro

In uno strato sottilissimo di terra c’è la più alta densità di vita del pianeta. Il suolo è un ecosistema di straordinaria bellezza, unico nel suo genere.

È anche il più altruista, perché permette di esistere a tutto quanto sta sopra. Eppure noi lo maltrattiamo, avveleniamo, distruggiamo. Nascosto da una coltre di cemento, rimane invisibile ai nostri occhi. Per fermare il suo consumo insensato, serve riscoprire al più presto la meraviglia sotto i nostri piedi.

Il suolo è sotto attacco. Cemento, asfalto, microplastiche, pesticidi, erosione e incendi sono colpi che feriscono a morte l’ecosistema più fragile e vitale del pianeta. Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre, il suolo è l’habitat di miliardi di esseri viventi che consentono alle piante di sopravvivere, una riserva preziosissima di acqua e la fonte di quasi tutto il cibo di cui si nutrono animali e umani.

Ma noi continuiamo a non riconoscere il suo status di corpo vivente, natura non rinnovabile e non resiliente, dato che impiega 2000 anni per crescere di soli 10 centimetri. Fuori dall’agenda dei beni comuni, il suolo resta un prodotto di mercato, una risorsa da consumare senza scrupoli, con conseguenze drammatiche per tutti noi.

Paolo Pileri ci fa conoscere la ricchezza ecologica del suolo, la sua incredibile generosità e i suoi benefici, additando chi ha l’ingratitudine di fargli male: logistica, agricoltura intensiva, cave, guerre, incentivi edilizi, piani urbanistici e altro ancora. Ci aiuta a capire cos’è il suolo, come difenderlo imparando a porre le domande giuste a coloro – tecnici, amministratori, urbanisti – che avallano il suo consumo, spesso camuffato da sostenibilità. Un libro che dà voce alla terra e invita il lettore a stare dalla sua parte, l’unica parte che possiamo permetterci nella crisi ambientale odierna.

 

 

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