Parco Natura Viva, un saki dalla faccia bianca è il primo nato dell’anno
BUSSOLENGO – È un saki dalla faccia bianca il primo nato dell’anno al Parco Natura Viva di Bussolengo. La piccola scimmia è venuta al mondo nella colonia più popolosa d’Italia.
È un saki dalla faccia bianca il primo nato dell’anno al Parco Natura Viva di Bussolengo. La piccola scimmia è venuta al mondo nella colonia più popolosa d’Italia e convive, oltreché con altri otto suoi parenti, anche con i cani della prateria e alcune uistitì faccia bianca.
Difficile stabilirne il sesso con certezza finché sarà saldamente ancorata alla schiena della mamma, che la trasporterà da un ramo all’altro almeno fino al quinto mese di vita.
Specie arboricola, la sua sopravvivenza è legata a doppio filo allo stato di salute delle foreste tropicali sudamericane, dove il degrado dell’habitat ne sta già registrando il declino.
E per conoscerne meglio le esigenze, il Parco Natura Viva ha condotto lo studio per capire se anche in questa specie di primate, proprio come accade nell’uomo, si manifesti la preferenza nell’uso della mano destra o della mano sinistra a seconda delle azioni da compiere. In controtendenza le mamme, le uniche a manifestare un comportamento diverso dal gruppo, probabilmente a scopo protettivo.
“Guya è una mamma molto esperta – spiega Camillo Sandri, Direttore zoologico del Parco Natura Viva – e molti dei suoi figli ora formano nuove famiglie tra i parchi d’Europa. L’ultimo arrivato sembrerebbe un maschio e se così fosse, intorno all’anno di età svilupperà la tipica “maschera” bianca sul viso che lo distinguerà dalle femmine in maniera evidente.
Vive in un contesto sociale simile a quello di una corte, in cui più specie abitano piani diversi in case diverse. Saki e uistitì ai piani alti, dove Guya è impegnata non poco a tenere a bada la curiosità dell’altra specie nei confronti del piccolo. Diversamente dai cani della prateria che occupano il piano terra e il -1, per uscire dalle tane e raccogliere senza fatica tutto ciò che gli altri abitanti lasciano cadere durante i pasti”. E anche grazie a questa socialità complessa, è stato possibile fare progressi nella conoscenza del comportamento e nella tutela di questa specie.
“Dalla nostra ultima ricerca “Choosing one hand for specific actions: hand preference in New World arboreal monkeys” – interviene Caterina Spiezio, Psicobiologa, Ricercatrice e Responsabile ricerca del Parco Natura Viva, è emerso che a livello di gruppo, viene generalmente espressa la preferenza della mano sinistra per lo svolgimento dei compiti più complessi. La lateralizzazione destra viene invece preferita in larga parte quando si compiono azioni spontanee.
Fatta eccezione per le mamme, che non seguono il trend generale poiché su di loro sembra agire un fattore emotivo in più. Cioè quello probabilmente legato alla necessità di proteggere il piccolo, che potrebbe indurle a modificare le proprie abitudini comportamentali, come portare il cibo alla bocca, afferrare un oggetto o tenersi appese ad un ramo”.
Indagini scientifiche appena avviate, preziose per capire meglio come aiutare la sopravvivenza di una specie in declino.
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