C’è la firma per il tunnel Valvestino-Trentino. Serve davvero?

VALVESTINO – Regione Lombardia e Provincia di Trento hanno firmato l’accordo di programma. Ecco il crono programma di un’opera da 42,4 milioni ritenuta indispensabile in Valvestino, ma criticata da molti.

Il tunnel sarà lungo poco meno di 5 chilometri, esattamente 4.967 metri, dei quali 2.850 in territorio bresciano (nell’immagine sopra il progetto dell’imbocco bresciano) e 2.117 in quello trentino. La galleria avrà un’unica corsia di marcia, nella quale si procederà a senso unico alternato. La sede stradale sarà larga 4,5 metri, con due banchine laterali di mezzo metro.

La “portata” del nuovo tunnel sarà di circa 2mila auto ogni ora. L’imbocco bresciano si troverà sulla Strada Provinciale 113 a Valvestino, all’altezza dell’attuale bivio per la frazione di Armo; quello trentino nel Comune di Bondone, in località Baitoni, sulla SP 69. Ad ogni imbocco è prevista una corsia di accumulo di 60 metri.

La zona dell'imbocco bresciano, all'altezza del bivio per Armo.
La zona dell’imbocco bresciano, all’altezza del bivio per Armo.

Se tutto fila liscio, le prime auto potranno transitare nel nuovo tunnel di collegamento tra la Valvestino e le Valli Giudicarie, in Trentino, nel 2023.

Il crono programma dell’opera: progetto esecutivo pronto entro febbraio e approvazione entro giugno 2018; esecutivo pronto entro ottobre 2018 e approvato a gennaio 2019; espletamento gara d’appalto entro dicembre 2019; da luglio 2019 a gennaio 2022 esecuzione lavori; entro luglio 2022 esecuzione impianti; entro gennaio 2023 i collaudi.

Grazie alla nuova galleria la valle altogardesana potrà avere a portata di mano – cioè a 10 minuti d’auto – asili, scuole, farmacie, servizi, forse anche posti di lavoro. Tutte cose che ora distano quasi un’ora di viaggio lungo i tornanti della Sp 9 che collega i Comuni di Valvestino e Magasa alla riviera gardesana.

Per il sindaco di Valvestino, Davide Pace, quella di lunedì 29 maggio, data della firma dell’accordo, è stata una «giornata storica». Nel suo municipio il sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle politiche per la montagna, Ugo Parolo, e l’assessore alle Infrastrutture della Provincia Autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi, hanno firmato l’accordo di programma per la realizzazione dell’infrastruttura.

Da sinistra: il sindaco di Magasa Federico Venturini, il sottosegretario di Regione Lombardia Ugo Parolo, l’assessore alle Infrastrutture della Provincia Autonoma di Trento Mauro Gilmozzi e il sindaco di Valvestino Davide Pace.
Da sinistra: il sindaco di Magasa Federico Venturini, il sottosegretario di Regione Lombardia Ugo Parolo, l’assessore alle Infrastrutture della Provincia Autonoma di Trento Mauro Gilmozzi e il sindaco di Valvestino Davide Pace.

La finanziabilità dell’opera è in cassaforte. I fondi, 32,4 milioni di euro, sono stanziati da tempo (6 milioni arrivano da Trento, 4 da Regione Lombardia, 3 dai Comuni di Magasa e Valvestino, il resto del Fondo per i Comuni di confine).

«Oggi è una giornata storica – ha detto il sindaco Pace in occasione della firma dell’accordo – che suggella 8 anni di lavoro. La galleria dà un futuro e una speranza a questa terra, che in cinquant’anni è passata da mille e poco più di 300 abitanti».

«Le persone – commenta il sindaco di Magasa, Federico Venturini – sono il presidio del territorio. Quando se ne vanno il territorio muore. Quest’opera aiuterà le persone a continuare a vivere qui».

Gli fa eco il sottosegretario Parolo: «Se vogliamo che la gente continui a vivere la montagna, dobbiamo metterla nelle condizioni di restare. Questi sono soldi spesi davvero bene». Dichiarazione che suona anche come una risposta a chi, Legambiente ma non solo, ha criticato il progetto parlando di un bilancio costi/benefici in passivo (leggi qui).

In tanti si chiedono, inoltre, se è corretto spendere 32,4 milioni per collegare la Valvestino alle Valli Giudicarie quando, pochi km più a valle, la Gardesana Occidentale, strada su cui si regge l’intera economia turistica del Garda bresciano, rivela da tempo tutta la sua inadeguatezza.

 

«Il tema vero non è quanto spendiamo – dice l’assessore trentino Gilmozzi – ma che vantaggi potrà portare la galleria al territorio. Credo che grazie al tunnel questa valle, che è stata trentina e che ora tornerà in connessione con noi, potrà continuare ad essere uno spazio di vita».

Ci si augura insomma che la galleria contrasti il lento ma inesorabile processo di spopolamento della Valvestino e sia foriera di una ripresa sociale ed economica. La firma dell’accordo segna di fatto l’avvio della fase esecutiva dell’opera, la cui realizzazione è affidata alla Provincia Autonoma di Trento.

«Già in luglio – annuncia l’ing. Mario Monaco, responsabile dei Servizi opere stradali e ferroviarie della Provincia Autonoma si comincerà con i sondaggi geologici e con la progettazione. Tutto dovrà poi essere completato entro 65 mesi».

La planimetria del nuovo tunnel.
La planimetria del nuovo tunnel.

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