Il più terribile cervello della pittura: sulle tracce del giovane Tintoretto

LAZISE - Lezione di eccezione alla Università Popolare di Istruzione e Formazione martedì 23 ottobre, alla Dogana Veneta con inizio alle 20,30 con una relatrice di alto livello artistico e culturale: la direttrice delle Gallerie dell'Accademia di Venezia Paola Marini.

«Nelle cose della pittura stravagante, capriccioso, presto e risoluto, et il più terribile cervello che abbia avuto mai la pittura, come si può vedere in tutte le sue opere e ne’ componimenti delle storie, fantastiche e fatte da lui diversamente e fuori dell’uso degl’altri pittori». Con queste parole Vasari descriveva Iacopo Robusti (Venezia 1518-1594), detto Tintoretto perché figlio di un tintore di panni.

«Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura: sulle tracce del giovane Tintoretto» è anche il tutolo della lezione che la direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia Paola Marini terrà martedì 23 ottobre alla Dogana Veneta con inizio alle 20,30..

Paola Marini è stata molti anni direttore dei Musei Civici di Verona, nonchè docente di museografia e museologia presso l’Università degli Studi di Udine ed è specializzata in storia dell’arte medievale e moderna.

Sta curando la mostra «Il giovane Tintoretto» proprio alle Gallerie dell’Accademia di Venezia che si è aperta ai primi del mese di settembre e che resterà visitabile fino all’Epifania del 2019 (info e biglietti qui).

È una mostra itinerante che transita dalla Scuola Grande san Rocco, tempio tintorettiano per eccellenza, a palazzo Ducale, ai Musei Civici, alle Gallerie dell’Accademia. Una delle più grandi celebrazioni che Venezia dedica ad un artista italiano.

«Non potevamo certo passare sotto silenzio una opportunità siffatta – spiega il coordinatore dell’Università Popolare Arturo Parolini – con la esposizione a Venezia di ben 60 opere di Tintoretto e con una curatrice come la professoressa Paola Marini che tanto lavoro ha svolto anche nella nostra città. Nella sostanza la Marini – continua Parolini – ci presenterà il pittore nei primi dieci anni di attività artistica, da allievo di Tiziano a vero e proprio genio dell’arte pittorica».

Paola marini oltre ad una esposizione verbale offrirà ai partecipanti anche la visione di immagini significative su alcune opere di Jacopo Tintoretto. Una per tutte: completamente risorta nei colori e nella luminosità «La Crocifissione» attraverso il trattamento di conservazione grazie al lavoro esperto del tutore Barbara Ferriani ed al suo team , opera che è proprio esposta in questi giorni  alle gallerie dell’Accademia.

«Ripercorre grazie alle conoscenze della professoressa Marini gli inizi di Tintoretto – conclude Parolini -dal 1538, in cui è documentata per la prima volta la sua attività pittorica a san Geremia, al 1548, anno del primo capolavoro pubblico, sarà un momento topico per tutta la platea».

Sergio Bazerla

La Dogana veneta di Lazise.

 

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