Legami Leali 2.0, sei immobili sequestrati alla criminalità tornano alla collettività
SALÒ – Sei immobili confiscati alla criminalità organizzata in cinque comuni gardesani saranno riassegnati alla collettività. Diventeranno un bene comune e un simbolo di legalità. È una delle tante azioni programmate nell’ambito del progetto «Legami Leali 2.0»
Attuato da Garda Sociale, il progetto «Legami Leali 2.0» promuoverà lungo la riviera gardesana il concetto di legalità come bene comune.
Cioè come qualità della convivenza, delle relazioni sociali, del rispetto delle regole, della cura del territorio.
Lo promuove Garda Sociale (ex Fondazione Sig), l’azienda speciale consortile cui aderiscono i 22 Comuni del Distretto sociosanitario 11 del Garda, da Limone a Sirmione, che ha sede nell’immobile della Croce Rossa di Salò (nella foto sopra) ed è presieduta dal dottor Stefano Visconti.
«Un progetto articolato e ambizioso – spiega Visconti – che nel prossimo triennio comporterò investimenti per 1 milioni e 644mila euro, 950mila dei quali finanziati da Fondazione Cariplo». Garda Sociale è il soggetto capofila, ma il progetto prevede un accordo di rete con 89 partner tra comuni, scuole, parrocchie, cooperative, associazioni.
Tra le azioni più significative, come detto, il recupero di immobili confiscati alla mafia, già assegnati dalla Prefettura ai Comuni e da questi concessi in utilizzo a Garda Sociale. Si tratta di edifici che si trovano a Puegnago, a Desenzano e a Manerba. A questi si aggiungerà presto la disponibilità di un immobile, attualmente in fase di assegnazione al Comune di Toscolano Maderno.
«Diventeranno spazi pubblici – spiegano a Garda Sociale -, luoghi per il coworking, alloggi ricettivi per una nuova filiera di turismo sociale. Le scelte saranno condivise con la popolazione».
Il progetto vedrà coinvolte le principali agenzie educative territoriali – scuole e famiglie – per approfondire cause e conseguenze del problema emergente di illegalità e devianza e porre le basi di una «comunità educante».
Perché anche sul Garda c’è un problema in questo senso. Le condizioni apparentemente fiorenti nascondono una comunità frammentata che si trova a confrontarsi con la crescita di fenomeni di microcriminalità giovanili, con l’attività delle organizzazioni mafiose attratte dalle opportunità del territorio, con problematiche sociali sempre più complesse.
«L’obiettivo di Legami Leali – conclude Visconti – è ricomporre la comunità attraverso percorsi di cittadinanza attiva, di prevenzione e contrasto della devianza giovanile, per crescere cittadini attivi e corresponsabili».
Il progetto conta di raggiungere 7mila persone e 100 tra associazioni ed aziende del territorio.
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