Il racconto di una tragedia attraverso il suo relitto
LAGO DI GARDA - Luca Turrini, responsabile del Nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda, racconta la storia di uno dei relitti gardesani più celebri: il mezzo anfibio Dukw dell'esercito Usa, affondato il 30 aprile 1945 con 26 soldati, di cui soltanto uno si salvò.
Quanti segreti conservano i fondali del Garda? Tra questi quelli che aleggiano attorno al relitto del mezzo anfibio Dukw dell’esercito Usa affondato sul finire della seconda guerra mondiale ed individuato a 270 metri di profondità a fine 2012 dal Nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda.
La sua storia è stata raccontata con una diretta Facebook da Luca Turrini dei Volontari del Garda, responsabile, assieme a Mauro Fusato, del Nucleo nautico e subacqueo. La riproponiamo.
Il racconto di una tragedia attraverso il suo relitto
Posted by Luca Turrini on Thursday, 30 April 2020
La storia del mezzo anfibio Dukw dell’esercito Usa
Lo avevano cercato, invano, anche i militari Usa. Tra il 2003 e il 2008 effettuarono tre distinte campagne di ricerca sul Garda per individuare nelle profondità lacustri il mezzo anfibio su cui persero la vita, sul finire della seconda guerra mondiale, 24 soldati della decima «Mountain division». Si auguravano di poter recuperare i resti dei militari scomparsi, per dare ai connazionali caduti in battaglia una sepoltura almeno simbolica. Ma le ricerche furono archiviate senza esito.
Sul lago, però, c’è chi non ha mai smesso di cercare: gli uomini del Nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda, che il 9 dicembre del 2012 hanno visto premiati sforzi e perseveranza, hanno individuato il mezzo, hanno fissato la posizione esatta del relitto e lo hanno filmato.
Un ritrovamento eccezionale, tramite il quale i Volontari del Garda hanno scritto il capitolo conclusivo di una storia tragica cominciata quasi 70 anni fa.
Erano gli ultimi giorni dell’aprile del 1945 quando gli uomini della 10ª Mountain Division Usa tentarono l’unica azione possibile per infrangere la dura resistenza opposta dalla Wehrmacht in ritirata lungo la Gardesana Orientale: aggirare le gallerie con un’ardita operazione via lago.
La notte del 30 aprile un mezzo anfibio «Dukw» salpò da Malcesine (è una delle ipotesi ma non ci sono info certe sulla rotta) alla volta di Riva del Garda. Portava un carico di armi: un cannone da 74 millimetri, mitragliatrici e munizioni per un peso stimato di 9.475 libbre, contro le 5mila tollerate del mezzo. Sotto il peso di un carico eccessivo, complici le onde di una notte di tempesta, quelle tempeste violente e improvvise che i gardesani conoscono e temono, il Dukw si rovesciò e si inabissò, trascinando con sé il suo carico umano di 25 soldati. Se ne salvò solo uno, il caporale Thomas Hough dell’Ohio.
Si aggrappò a uno zaino che galleggiava e riconquistò la riva grazie all’aiuto dei soldati M. Dennis e T. Skonieczny, che andarono a prenderlo, in mezzo al lago, nuotando tra i sibili dei proiettili che i tedeschi sparavano loro addosso (i due soccorritori furono premiati con una medaglia al valor militare).
Gli altri 24 soldati, tutti giovanissimi, tra i 18 e i 23 anni, si inabissarono nel lago insieme al mezzo anfibio e furono dichiarati «Missing in action». Tra loro anche un generale di brigata, l’ultimo ufficiale americano di grado elevato caduto sul fronte europeo nella seconda guerra mondiale.
Gli uomini della 10ª Divisione da montagna americana, addestrata a Camp Hale, in Colorado, giunsero in Italia nel dicembre del 1944, attestandosi sull’Appennino bolognese. Il 22 aprile del ’45 furono i primi soldati alleati a raggiungere il Po, attraversato a S. Benedetto, nel Mantovano. Conquistati l’aeroporto di Villafranca e la città di Verona, tentarono quindi di risalire la sponda orientale del Garda in direzione Brennero. Falliti i tentativi di risalita lungo la strada Gardesana, gli americani decisero di utilizzare i mezzi anfibi. La battaglia gardesana costò alla 10ª Divisione 63 morti, tra i quali i 24 dispersi del Dukw. I Volontari del Garda erano sulle tracce del mezzo anfibio dall’autunno 2011. Lo hanno ritrovato a 276 metri di profondità, a centro lago, 3,8 km a sud di Riva del Garda, di fronte alla località veronese Corno di Bo.
Nel 2018 fu organizzata un’ispezione del Dukw (ne avevamo scritto qui) a cura del team di Brett Phaneuf, uno dei fondatori della Fondazione ProMare, una fondazione di ricerca senza scopo di lucro che si occupa di ricerca ed esplorazioni marine. Per l’occasione era arrivato sul Garda un sottomarino della società Icitneu.
L’obiettivo era filmare con qualità HD il DUKW e la zona circostante, cercare eventuali reperti (come ad esempio il cannone che si trovava sull’anfibio) e procedere anche alla valutazione dello stato del relitto (in particolare verificando lo spessore del metallo tramite ultrasuoni).
Non è stata un’operazione di recupero dell’anfibio, ma le informazioni raccolte durante quest’ispezione sono rilevanti per comprendere la fattibilità di un’eventuale operazione di recupero, nel caso si decidesse di procedere in tal senso.
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