Trasposto scolastico e sovraffolamento, le proposte del comitato
LAGO DI GARDA - Il comitato «Vado a scuola sicuro» riaccende i riflettori sul tema del trasporto pubblico extra urbano scolastico, del quale ci si dimentica dopo i primi mesi di scuola. Si chiede pianificazione e non interventi tampone.
Il 17 novembre il Comitato «Vado a scuola sicuro» ha incontrato la V commissione Trasporto e Infrastrutture di Regione Lombardia.
«Siamo usciti dall’incontro amareggiati – dice la portavoce Paola Pollini – per non aver visto da parte delle istituzioni nessuna apertura al dialogo per migliorare una situazione che si protrae da anni, ma un voler delegare ad altri le soluzioni. Così facendo la politica perde!».
Di seguito il comunicato diffuso dal comitato dopo l’incontro, a firma della portavoce del comitato “Vado a scuola sicuro” Paola Pollini.
«Non bastano nuovi autobus e nuovi treni per risolvere i problemi che sono di sistema. Dal 2019 sul lago di Garda il comitato raccoglie le istanze riguardanti i disagi del trasporto pubblico che arrivano dai genitori e si attiva per migliorare il servizio collaborando con le istituzioni. Abbiamo da subito coinvolto l’Agenzia per quanto riguarda le modifiche di orari e abbiamo portato le istanze dei genitori per quanto riguarda i salti di corsa e il sovraffollamento. Ma i problemi in tutta la provincia necessitano di un’Agenzia con più poteri e fondi.
Chiediamo che venga istituito un Fondo per la sicurezza stradale alle Agenzie del TPL, solo in questo modo si potrà andare a intervenire dove ci sono situazioni di criticità e dove peraltro sono già stati spesi soldi pubblici per i progetti, vedi l’interscambio di tre linee a Tormini di Roè Volciano o di Rovato.
Programmazione concordata tra Agenzia del TPL e scuole
«Abbiamo pensato di proporre un sistema – continua il comitato – che potrebbe risolvere i problemi del sovraffollamento dei trasporti pubblici extraurbani scolastici. Per poter attuare questo sistema serve che la Regione si adoperi per fare in modo che tra l’Agenzia del Trasporto e gli Istituti sia possibile il passaggio di alcuni dati in modo strutturale e non emergenziale come è successo nel periodo Covid attraverso i tavoli istituiti in prefettura. Non è plausibile che si cerchi di risolvere i problemi che si possono verificare su tutta la provincia tramite delle segnalazioni. Pensiamo che il metodo non deve essere preferenziale o di emergenza ma strutturale. Questo sistema che proponiamo può portare l’Agenzia del TPL a programmare su ogni linea i mezzi adeguati a seconda delle richieste che possono arrivare.
Negli anni la situazione di sovraffollamento del Trasporto Pubblico extraurbano scolastico non è migliorata creando problemi di sicurezza e di disagio oltre a essere una fonte di stress per le famiglie dovuto all’ incertezza del trasporto.
Non si è ancora trovato un sistema che porti ad un trasporto certo e sicuro partendo dal primo giorno dell’anno scolastico, ma esiste il metodo di “assestamento” delle prime settimane che spesso si protrae per mesi e in alcuni casi non si risolve neppure nell’arco dell’anno scolastico.
All’interno degli Istituti si fanno formule di sondaggio, quando le scuole sono già aperte anche da mesi, in questo modo la scuola cerca di colmare un vuoto e questo dovrebbe esaurirsi se si mettono a disposizione dei sistemi che portano allo scambio dei dati non sensibili da parte degli Istituti di II Grado alle Agenzie del Tpl.
Se all’interno delle città perdere l’autobus o la metro è un problema poco rilevante dovuto dalla frequenza dei mezzi, per chi abita nei paesi o borghi diventa un problema. Perdere l’autobus diventa un problema per lo studente, ma anche per l’intera famiglia che si deve attivare per raggiungere la scuola o per recuperarlo all’uscita.
La tecnologia può aiutarci a risolvere buona parte del problema del sovraffollamento chiedendo ai genitori al momento dell’iscrizione agli Istituti di II Grado di compilare anche la voce “Trasporto pubblico”, questo permetterebbe di raccogliere i dati del numero degli studenti in anticipo rispetto la data di inizio anno scolastico.
Oltre al numero degli studenti si dovrà inserire il luogo di partenza e il luogo di arrivo di ogni iscritto (senza i dati sensibili) che poi verranno elaborati all’Agenzia del Tpl.
Per questo chiediamo che l’Agenzia del Tpl sia messa in condizioni di poter ricevere i dati non sensibili recuperati dagli Istituti scolastici in fase di iscrizione o rinnovo, ovvero il numero di ragazzi/e che partono dal comune X e hanno la destinazione all’Istituto Y.
Attraverso l’elaborazione di questi dati il responsabile di esercizio avrà tutto il tempo, da marzo ad agosto, di programmare la flotta di autobus sufficienti su ogni linea, ma anche il punto esatto di “innesto” di un eventuale mezzo aggiuntivo.
Il passaggio dei dati non sensibili dall’Ufficio Scolastico Territoriale all’Agenzia del TPL ottenute per mezzo delle iscrizioni, potranno essere un nuovo modo per elaborare e pianificare il numero e tipologia di mezzi da mettere a disposizione, ma anche da quale fermata sia necessario l’aumento di mezzi aggiuntivi. Si potrà pensare anche al trasporto a chiamata, che potrebbe essere utile per quegli Istituti che hanno l’esigenza di fare lezioni pomeridiane ma che ora non vengono fatte per l’assenza del trasporto.
Altro tema che ci sta a cuore sono le tariffe, che ci auguriamo non aumentino come già annunciato. Per non tagliare il servizio su gomma chiediamo un’ intervento della regione che destini più risorse utilizzando anche solo 1% dei soldi destinati al trasporto su rotaia.
Inoltre per quanto riguarda il Trasporto a chiamata chiediamo se i fondi europei di sviluppo regionale per ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali possono essere un aiuto economico per la realizzazione di questo servizio in alcune aree, tipo montane o delle pianure».
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