Ricettività e agrumicoltura, così rinascono le limonaie di Tignale
TIGNALE - Latteria Turnaria e Agricoop recuperano due limonaie a Piovere. Grazie ad agrumicoltura e ricettività i vecchi giardini di limoni tornano così a produrre reddito. E si salva il paesaggio rurale.
Antiche limonaie rinascono a nuova vita. Una doppia vita, addirittura, perché se ne recupera non solo la funzione agronomica, ripristinandovi l’agrumicoltura, ma a questa si affianca una nuova funzione turistico-ricettiva nel vecchio casello, quello che un tempo era il deposito degli elementi mobili della copertura invernale del giardino. Due piccioni con una fava. Anzi tre, perché il vero valore aggiunto è la tutela del paesaggio rurale e la salvaguardia del patrimonio storico, architettonico e culturale delle limonaie.
È quanto sta accadendo a Tignale, dove la Latteria Turnaria, che a dispetto del nome si occupa di produrre un pregiato olio bio, e l’Agricoop, cooperativa sociale per la cura del verde, hanno avviato il recupero di due splendide limonaie (per una terza è in corso una trattativa col proprietario) situate in località Pos, appena fuori dal borgo di Piovere, sul sentiero che porta a Muslone, dove la vista si perde sulla distesa azzurra del lago.
In una limonaia, concessa dal privato in comodato gratuito per 10 anni, i lavori sono a buon punto, con prospettive di inaugurazione in primavera. Sono stati riedificati i pilastri e nelle «cole», le terrazze coltivate, sono stati piantati gli agrumi.
Il casello invece è in via di trasformazione in alloggio turistico, con un investimento di 150mila euro in buona parte finanziato da Fondazione Cariplo (bando «Coltivare valore») e per il 20% dalla Latteria. Ottantamila euro, finanziati da Fondazione Cariplo e Comunità Montana, sono invece servizi per il recupero agronomico della limonaia. I limoni coltivati da Agricoop saranno trasformati in marmellata e limoncello dalla Latteria Turnaria, mentre l’alloggio, inserito nel circuito dell’Albergo diffuso di Piovere, garantirà sostenibilità economica, visto che «solo con l’agricoltura – dice il presidente della Latteria, Battista Berardinelli – non si fa quadrare un bilancio».
Così la limonaia torna a generare economia, come nei secoli passati, e viene sottratta al destino segnato della speculazione edilizia. «Se l’avessimo capito 30 anni fa – l’amara considerazione di Berardinelli – forse le limonaie non sarebbero quasi tutte diventate giardini di ville private».
Ma l’operazione ideata a Tignale insegna che non tutto perduto.
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